Colori a olio

Colori a olio

Vengono chiamati colori a olio quei pigmenti che usano come legante un olio siccativo. Di solito si usano l’olio di lino crudo, dal caratteristico colore paglierino trasparente, l’olio di papavero, più chiaro dell’olio di lino e più trasparente, e l’olio di noce, dalle caratteristiche simili a quelle dell’olio di lino.
I colori a olio adoperati dai pittori sono racchiusi in tubetti di stagno con tappo a vite; sui tubetti sono indicate con simboli le caratteristiche dei pigmenti: il grado di coprenza (coprente, semi coprente, semi-trasparente), la resistenza alla luce e il tempo di essicazione.
Sul mercato esistono colori di diverse marche; in un campionario che in genere va dalle 11 alle 100 tonalità e oltre.
Per impratichirti nell’uso di questi colori ti consiglio di iniziare con marche di qualità media, non troppo costose. Non farti confondere dalle decine di tonalità diverse di uno stesso colore presentate dai vari fabbricanti: ricorda che all’inizio sono sufficienti una decina colori più un tubetto di bianco (in gran quantità, perché si usa più di ogni altro colore, dato che serve anche per schiarire tonalità troppo scure) e di nero. Inoltre non devono mai mancare i colori primari: il giallo, il blu cyan e il rosso magenta.
I colori a olio garantiscono la massima stabilità e inalterabilità nel tempo, però i tempi di essiccazione sono molto lunghi.
Per abbreviarli si può esporre alla luce solare il dipinto fino a completa essiccazione e quindi riporlo in modo che riceva luce indiretta. Tenendo il dipinto al buio durante l’essiccazione si rischia che la superficie ingiallisca.
Alla fine il pigmento si trasformerà in una solidissima resina, che manterrà le definitive doti di luminosità e purezza degli olii.

COSA SERVE PER INIZIARE

La pittura a olio è forse tra le più complesse per cui, se sei alle prime armi, ti conviene iniziare con delle tecniche più semplici, come ad esempio la tempera. Se invece sei deciso a imparare questa tecnica, armati di buona volontà e parecchi soldini perché è la pittura che richiede più strumenti, spesso abbastanza costosi.
Partiamo parlando dei colori. Come già accennato all’inizio non servono tantissimi toni per iniziare, sono più che sufficienti una decina compresi i colori primari più bianco e nero.
Potresti scegliere questi: bianco titanio, giallo primario, giallo ocra, arancio cadmio, rosso cadmio scuro, rosso magenta, terra di siena bruciata, verde veronese, verde smeraldo, blu cobalto, blu cyan, nero d’avorio. Potresti anche optare per una scatola pronta. Maimeri propone scatole “primary set”, con i colori primari più bianco e nero, scatole con 8 tonalità più diluente e pennello, scatole da 9 tonalità “intro set”, scatole da 12 e molte altre, fino a set completi di cavalletto.
Se vuoi scegliere liberamente i colori, hai soltanto l’imbarazzo della scelta, difatti in commercio esistono centinaia di toni.
Come spiegato nella teoria del colore, puoi creare da solo le tonalità desiderate mescolando i colori primari. Attento però, mescolando troppi colori assieme si rischia di renderli torbidi e opachi.

Tipologie di colori in commercio

Colori classici (fini e superfini): di solito hanno un buon rapporto qualità/prezzo e performance soddisfacenti. Sono particolarmente adatti a chi inizia. Possiedono un buon equilibrio e hanno tempi di essiccazione ragionevoli, oltre a essere non dannosi e stabili.
Colori tradizionali: ricordano i colori dei grandi maestri. Rispettano le formule antiche, ma togliendo tutte le sostanze nocive. Questi colori possiedono gli elementi richiesti dai pittori esperti: ricerca di grande qualità, ottima resistenza alla luce e tonalità “storiche”, tinte con radici nella pittura italiana apprezzata a livello mondiale.
Colori puri: si tratta di olio più pigmento. Non sono mescolati ad altre sostanze estranee che possono in qualche modo mutare le caratteristiche o diminuire i pregi del prodotto. Danno un risultato cromatico eccellente, testato e garantito.
Tra le marche più note, oltre al già citato Maimeri, ci sono Rembrandt, Winsor & Newton, Van Gogh e Schmincke. Su quest’ultimo una nota va alla sua linea “Mussini”, un top di gamma per artisti esperti che, grazie all’utilizzo di purissimi pigmenti ad alta concentrazione e alla resina Damar (di cui solo Mussini vanta l’impiego), rendono quest’olio un prodotto dalla brillantezza incredibile e dall’alto potere coprente.

Ecco un assortimento base molto valido per iniziare. Si tratta di 10 tubetti della Winsor & Newton concepiti per avere un ottimo rapporto qualità/prezzo:

DILUENTI ED ESSICCANTI

I colori a olio, diversamente da quelli ad acqua, necessitano di diversi prodotti ausiliari per essere diluiti. Di seguito riporto una serie di prodotti con le rispettive caratteristiche; sotto ogni prodotto troverai dei consigli pratici su come dipingere.

Ragia minerale

È un distillato di petrolio raffinato. Il contenuto aromatico è inferiore al 20 %.
Si tratta di un liquido incolore, con velocità di evaporazione medio-lenta, ottenuta per distillazione a una temperatura diversa da quella utilizzata per l’essenza di petrolio.
La ragia minerale è più ricca di sostanze aromatiche rispetto ai normali diluenti e alle essenze di origine minerale, e possiede maggiore potere solvente.
Viene utilizzata per diluire colori a olio, vernici e medi. È ottima per pulire perfettamente pennelli e tavolozze. È un prodotto infiammabile.

Diluente ecologico inodore

È un distillato di petrolio raffinato esente da aromatici.
Liquido inodore, incolore, accuratamente raffinato, esente delle sostanze aromatiche responsabili dello sgradevole odore tipico dei solventi e quindi particolarmente adatto per l’impiego in ambienti chiusi e agli artisti molto sensibili a tali odori. È un prodotto infiammabile.
È un prodotto di moderato potere solvente; viene utilizzato per diluire i colori a olio riducendone la viscosità. Volatilizza in modo medio-lento e costante.
Si utilizza immergendo il pennello direttamente nel diluente e poi impastandolo assieme al colore sulla tavolozza. La fluidità che si ottiene è direttamente proporzionale alla quantità di diluente utilizzato.
È consigliabile non esagerare: l’abuso di diluente può dare luogo alla formazione di prosciughi o isole opache sulla superficie dell’opera. In caso si voglia ottenere un colore molto fluido si può utilizzare l’olietto diluente. È un prodotto infiammabile.

Lo trovi qui:

Essenza di petrolio

È un distillato di petrolio raffinato.
Liquido incolore, contiene una piccola percentuale, circa il 5-10%, di sostanze aromatiche che ne determinano il forte odore. Di buon potere solvente, soprattutto nei confronti di sostanze grasse e olii in genere. Volatilizza rapidamente.
Questa essenza viene usata dagli artisti per la diluizione del colore e la pulizia dei pennelli, ma anche per tracciare l’abbozzo del dipinto: si procede diluendo molto un colore bruno e disegnando con un pennello tondo e morbido sul supporto. In questo modo il colore diventa “magro”, la traccia si asciuga in brevissimo tempo ed è completamente assorbita dal supporto, così da evitare fusioni tra l’abbozzo e l’opera pittorica. È un prodotto infiammabile.

Essenza di trementina rettificata

Si tratta di un olio essenziale estratto da gemme di conifere.
È un solvente vegetale di antica tradizione, tratto dalle gemme del pino marittimo e da quelle di altre conifere del genere Pinus.
Miscelata con i colori a olio, forma un impasto morbido, fluido, di facile applicazione. Volatilizza in modo medio-lento e ha un buon potere solvente, adatto anche per la pulizia degli strumenti.
Dall’odore forte, originariamente è incolore, ma con il passare del tempo ingiallisce leggermente in quanto sensibile alla luce; si consiglia di tenere il flacone ben chiuso e riposto al buio. Nella pittura contemporanea si notano numerosi effetti dovuti all’utilizzo anomalo di questa essenza.
La “sgocciolatura” si ottiene passando un pennello oppure una spugna intrisa di essenza su una base di colore a olio non ancora essiccata; tenendo l’opera in posizione verticale, l’essenza cola trascinando con sé il colore e dando luogo a particolari giochi di trasparenze. Sgocciolando invece sul quadro appoggiato al suolo, si ottengono “isole di vuoto” dallo scioglimento del colore all’interno della goccia che pian piano si deposita sul perimetro della stessa.
Tamponando il dipinto con uno straccio di cotone imbevuto di essenza di trementina, si possono aggiungere altri particolari effetti.
Il prodotto, comunque, applicato dopo il colore, tende a opacizzare, quindi, una volta lavorata la superficie, è consigliabile lasciare essiccare e applicare un velo finale di vernice brillante per ridare vivacità ai colori. È un prodotto infiammabile e nocivo per cui raccomando particolare attenzione nell’utilizzo.

La trovi qui:

Imprimitura grassa

Resina alchidica tixotropica, biossido di titanio, ragia minerale, eccipienti. Estratto secco 72%.
Preparazione di fondo grassa, specifica per la pittura a olio, ma utilizzabile anche per altre tecniche pittoriche grazie all’ottima ricettività. Si stende con un pennello uniformemente su tutta la superficie da dipingere. Dopo circa 24 ore dalla stesura è completamente essiccata e forma una pellicola elastica, resistente alle deformazione che potrebbe subire la tela. Per ottenere maggiore uniformità nel fondo è consigliabile applicare più mani di prodotto, attendere comunque che lo strato precedente sia totalmente secco. Pronta all’uso e diluibile con ragia minerale. È un prodotto infiammabile.

Medio gel essiccante (diluibile con acqua)

Si tratta di olio di lino modificato, addensanti, siccativi.
Gel denso dal colore leggermente ambrato con elevate proprietà essiccanti. Miscelato con i colori non ne altera la viscosità e la “pennellabilità”, mantiene quindi inalterata la corposità del colore.
È consigliabile non eccedere nell’uso, una quantità troppo elevata determina una diminuzione del potere colorante, inoltre, l’essiccazione eccessivamente rapida di un colore può causare delle leggere increspature sulla superficie della pellicola pittorica.
Si diluisce con acqua oppure con ragia minerale. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di acqua.

Medio essiccante

Si tratta dell’unione di olio di lino, essenza di petrolio, ragia minerale ed essiccanti.
Miscela liquida, di colore ambrato. Contiene sali organici di calcio, litio e cobalto che consentono un’essiccazione omogenea di tutti gli strati di colore di un dipinto, dalla superficie al supporto.
Aggiunto ai colori a olio, il medio essiccante ne diminuisce la viscosità senza alterarne la brillantezza. È necessario tenere presente che il prodotto contiene olio di lino e quindi con il passare del tempo subisce un lieve ingiallimento.
È utilizzato in particolare modo nella tecnica della pittura a stadi, una delle più antiche tecniche nella storia; implica il completamento dell’opera in più sedute, lavorando su pittura semi asciutta. Si inizia dalla traccia monocroma del disegno e, pian piano, si giunge alla definizione del modellato e del chiaroscuro aggiungendo altri strati di colore. Il medio essiccante riduce notevolmente il tempo tra un’esecuzione e l’altra, accelerando l’essiccazione degli strati di colore.
Per evitare deformazioni e corrugamenti della pellicola di colore si consiglia di usarlo senza eccedere. Si può diluire ulteriormente con ragia minerale. È un prodotto infiammabile e nocivo, maneggiare con cura.

Lo trovi qui:

Medio gel essiccante

È un insieme di resina alchidica tixotropica, ragia minerale, essiccanti.
Gel leggermente ambrato, di proprietà essiccanti più accentuate rispetto a quelle del medio essiccante. Miscelato, senza eccedere, con colori a olio ne accelera l’essiccazione senza alterarne la viscosità. Questo gel perde viscosità sotto agitazione, ma la riacquista a riposo, è molto importante quindi agitare bene il flacone prima dell’uso; il gel diventa temporaneamente meno viscoso, facilitando così la pennellata.
Ideale per la tecnica delle velature: sostituendo il medio gel essiccante all’olietto diluente, l’intervallo tra una velatura e l’altra si riduce notevolmente, i toni acquistano vivacità e brillantezza, diventano quasi vetrificati. La differenza sostanziale tra le velature ottenute con il medio gel essiccante e quelle realizzate con l’olietto diluente è proprio l’effetto materico vetrificato a cui si giunge utilizzando il primo prodotto. La brillantezza e la trasparenza delle velature sono direttamente proporzionali alla quantità di medio gel essiccante aggiunto al colore. Si può diluire ulteriormente con ragia minerale. È un prodotto infiammabile.

Medio d’impasto

Composto da olio di cartamo, essiccanti ed eccipienti.
Si presenta come una pasta bianca con la stessa viscosità dei colori a olio, per questo motivo non altera le caratteristiche fisiche. In sostanza è un colore a olio non pigmentato. Unito ai colori forma impasti che hanno una resa cromatica lievemente inferiore ma, allo stesso tempo, facilita notevolmente l’applicazione e migliora la “pennellabilità”.
Essicca velocemente e non ingiallisce. Si utilizza soprattutto per tecniche a spessore, perché permette enorme risparmio di colore a chi opera su grandi superfici ed evita eventuali spaccature dovute ad eccessiva matericità del dipinto.
Si può procedere in due differenti modi: miscelando direttamente colore a olio e medio d’impasto, oppure stendendo sul supporto il Medio d’impasto neutro e colorando a essiccazione avvenuta. La consistenza e la plasticità di questo prodotto ne permettono l’applicazione a spatola; si possono ottenere spessori estremamente variabili a vantaggio del risultato finale.
Il tempo di essiccazione dell’opera è direttamente proporzionale allo spessore della stessa. Si può diluire con Ragia minerale.

Lo trovi qui:

Medio d’impasto (diluibile con acqua)

È composto da olio di lino modificato, siccativi ed eccipienti.
Pasta bianca, densa, molto corposa. Si presenta con la stessa viscosità di un colore a olio ma è privo di pigmento. Unito ai colori dà modo di ottenere un impasto dalle caratteristiche reologiche molto simili a quelle di origine, diminuendo leggermente il potere colorante ma aumentando la resa applicativa. Permette quindi di dipingere grandi superfici utilizzando una quantità limitata di colore. Questo prodotto è particolarmente indicato per le tecniche a spessore, si può utilizzare miscelato con i colori oppure steso neutro e dipinto solo quando è completamente asciugato. Il tempo di essiccazione varia in funzione dello spessore utilizzato.
Si diluisce con acqua oppure con ragia minerale. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di acqua.

Medio lento

È formato da olio di papavero e ragia minerale.
È un liquido di colore paglierino. Miscelato con i colori a olio ne diminuisce la viscosità e la consistenza. Ritarda l’essiccazione dei colori grazie alla presenza dell’olio di papavero che ossida molto lentamente.
Il suo impiego consente di asportare lo strato di colore del dipinto, oppure di rilavorarlo, anche alcuni giorni dopo la stesura. Durante l’esecuzione di un dipinto, l’azione del medio lento mantiene lo strato di colore sempre umido e morbido. Ultimato il dipinto l’essiccazione totale è più lunga ed è quindi necessario attendere circa un mese prima di applicare eventuali vernici fissative; se lo strato di colore non è completamente asciutto si rischia di avere lo strato di vernice superficiale secco ma il colore sottostante ancora umido.
Si può diluire ulteriormente con ragia minerale. È un prodotto infiammabile.

Medio opacizzante

È un composto di resina alchidica tixotropica, silice opacizzante e ragia minerale.
È un gel ambrato che aggiunto ai colori a olio in proporzione pari al 20 % dà luogo a un’opacità elevata, accelerando notevolmente l’essiccazione dello strato di pittura.
La quantità variabile di medio opacizzante utilizzato consente di diversificare il grado di opacità e ottenere quello desiderato. Grazie alla sua composizione forma con il colore una miscela morbida, di aspetto serico, facilmente applicabile. Mantiene invariata la viscosità e la consistenza del colore.
Si può diluire ulteriormente con ragia minerale. È un prodotto infiammabile.

Olietto diluente

È olio di lino crudo unito a ragia minerale.
Liquido di colore paglierino utilizzato per diluire i colori a olio senza alterarne le caratteristiche di brillantezza. Di applicazione molto scorrevole, permette, a differenza dei diluenti puri quali l’essenza di petrolio, di trementina e di ragia minerale, di non “smagrire” eccessivamente i colori. Il prodotto contiene olio di lino, quindi tende a un progressivo ingiallimento che diventa irreversibile una volta che il dipinto è completamente ossidato.
Utilissimo per la tecnica delle velature, ossia la sovrapposizione di più strati trasparenti di colore: si procede stemperando una minima quantità di colore nell’olietto diluente, successivamente si stende questo impasto con un pennello morbido, a ventaglio, incrociando le pennellate per evitare la formazione di spiacevoli striature. Quando la prima velatura è essiccata, si può procedere alla stesura della seconda.
L’olietto diluente aumenta leggermente il tempo di essiccazione dei colori.
È molto importante iniziare a dipingere con i toni chiari e luminosi per poi proseguire con le tinte più scure ma sempre trasparenti; sovrapponendo un blu a un giallo si ottiene un azzurro verdastro: il giallo si percepisce difficilmente e il blu diventa più luminoso.
Più numerose sono le velature, maggiore profondità avrà il dipinto finale. L’esecuzione perfetta permette il riconoscimento di ogni singola velatura a dipinto ultimato. Per raggiungere questi risultati sono necessari pratica ed esperienza.
Si può diluire ulteriormente con ragia minerale. E un prodotto infiammabile.

OLII

Olio di cartamo

Estratto di semi di cartamo.
Olio di colore paglierino, limpido, poco acido, ricavato dalla spremitura dei semi del Carthamus Tinctorius, detto popolarmente Zafferanone. Nel campo delle Belle Arti è di recente impiego, la sua composizione chimica ne fa un prodotto semi-essiccante, ossia che essicca lentamente, non ingiallisce nel tempo quindi è particolarmente indicato per la preparazione dei bianchi e dei colori molto chiari.
I pittori lo usano come diluente, serve sostanzialmente ad ammorbidire e fluidificare il colore e, se usato in grande quantità, permette di utilizzare i colori a olio come acquerelli senza alterarne la brillantezza. Per questa tecnica è meglio servirsi di colori ad alta concentrazione di pigmento in modo da non abbassare eccessivamente la cromaticità dell’opera. Si procede stemperando piccole quantità di colore in molto olio di cartamo, e dipingendo su carta specifica per acquerello, a grana grossa, di cotone. In questo caso è opportuno preparare la carta con l’apposita imprimitura per colori a olio. È importante dipingere velocemente con un pennello tondo morbidissimo prima che la carta abbia totalmente assorbito il colore già steso. Intervenendo con il pennello imbevuto di solo olio si possono ottenere sfumature e trasparenze tipiche della pittura ad acquerello.

Lo trovi qui:

Olio di lino

Estratto di semi di lino raffinato.
Olio di colore paglierino, limpido, poco acido, di odore molto gradevole. Ricavato dalla spremitura dei semi del Linum, una delle specie di Linacee più coltivate. Utilizzato generalmente come veicolo dei colori a olio è il diluente più comune nel settore delle Belle Arti.
La sua composizione chimica fa sì che essicchi rapidamente. Aumenta la brillantezza dei colori, ma è soggetto a ingiallimento nel corso del tempo, soprattutto se conservato in un luogo buio.
Si usa intingendo il pennello nel flacone o nello scodellino e lavorandolo poi con il colore sulla tavolozza; meglio evitare di versare l’olio direttamente sulla tavolozza, non si riuscirebbe a controllare la quantità di olio da utilizzare.
L’aggiunta di Olio di lino al colore permette di raggiungere una buona dilatazione della pennellata rendendo il dipinto pulito e “modellato”.

Lo trovi qui:

Olio di lino (diluibile con acqua)

Olio di lino modificato.
Olio dal colore paglierino, dall’aspetto limpido e l’odore gradevole delle Belle Arti. A differenza del prodotto classico, quest’olio è stato modificaTo attraverso l’unione di sostanze organiche che sono in grado di creare un legame tra due sostanze incompatibili come l’olio e l’acqua.
Si unisce ai colori per diluirli o per aumentarne la trasparenza.
Diminuisce leggermente il tempo di essiccazione dei colori e determina, con il tempo, un lieve ingiallimento dell’opera. Usato come medio, in piccole dosi, aumenta la dilatazione della pennellata facilitando la stesura del colore.
Si diluisce con acqua oppure con ragia minerale. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di acqua.

Olio di lino polimerizzato

Si tratta di olio di lino raffinato, polimerizzato per riscaldamento.
Chiamato anche Standolio, è un olio di colore paglierino, con viscosità maggiore rispetto a quella dell’olio crudo, odora di olio di lino cotto. Lo si raffina e polimerizza ossidandolo parzialmente mediante riscaldamento a 280°/ 300° C in autoclavi sottovuoto in presenza di gas inerti. Questo trattamento ne migliora le doti di elasticità e dilatazione.
Miscelato con i colori a olio li rende notevolmente untuosi, dai toni pieni e molto brillanti. Per una migliore stesura e una più rapida essiccazione è consigliabile diluirlo con ragia minerale oppure con medio essiccante.
È soggetto a ingiallimento ed essicca molto lentamente, nel corso di circa un mese.
Ottimo per ottenere l’effetto “glacis” ossia il risultato di una pittura estremamente lavorata, levigata e lucida. Si procede stemperando una piccola quantità di colore con olio di lino polimerizzato e si dipinge con un pennello molto morbido di ottima qualità. Questa tecnica richiama per alcuni aspetti la tecnica delle velature ma, al contrario, l’effetto glacis si ottiene con pittura diretta e non a stadi. Se nella velatura, infatti, i vari strati rimangono ben distinti, in questo caso le tinte si fondono una con l’altra.

Olio di lino polimerizzato (diluibile in acqua)

Olio di lino polimerizzato per riscaldamento e modificato.
Olio dal colore paglierino e dall’odore piacevole dell’olio di lino cotto. Ha maggiore viscosità rispetto all’olio di lino crudo, miscelato con i colori migliora l’elasticità e la dilatazione della pennellata conferendo luminosità e brillantezza ai toni.
A differenza del prodotto classico, quest’olio è stato modificato attraverso l’unione di sostanze organiche che sono in grado di creare un legame tra due sostanze incompatibili come l’olio e l’acqua. Tende a ingiallire leggermente con il passare del tempo, soprattutto se l’opera è conservata in luogo buio. Si diluisce con acqua oppure con ragia minerale. Può essere mescolato con colori a olio e con colori a base di acqua.

Olio di noce

È ottenuto da gherigli di noce e olio purificato.
Olio di colore giallo chiaro, limpido, con odore e sapore che ricordano quelli della noce, si ricava dalla spremitura dei gherigli di questo frutto. Ha un buon potere essiccante e non ingiallisce. Aggiunto ai colori a olio ne aumenta la brillantezza. Ha proprietà, caratteristiche e modi d’uso simili a quelli degli altri olii. Si può diluire con ragia minerale.

Olio di papavero

È un estratto di semi di papavero raffinato.
Olio di colore giallo dorato, inodore, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi del Papaver Sumniferum.
La composizione chimica lo rende semi-essiccante ed è assolutamente non ingiallente, adatto quindi alla preparazione dei bianchi e dei colori molto chiari.
In campo artistico ha una grande tradizione storica, da sempre utilizzato nella diluizione del colore perché ha caratteristiche di estrema purezza e resistenza alla luce. Si può diluire con ragia minerale.

Lo trovi qui:

Leggendo attentamente le indicazioni di ogni prodotto troverai sicuramente il più adatto al tuo modo di dipingere e agli effetti che vorrai ottenere.
Se sei un principiante questa lunga lista ti renderà indeciso, in questo caso puoi iniziare acquistando solo tre prodotti:
– medio essiccante
– olio di lino
– trielina o ragia minerale
Puoi usare i primi due insieme per diluire il colore (percentuale: 1 di medio essiccante, 2 di olio di lino): l’essiccante aiuterà il dipinto ad asciugare più in fretta e l’olio lo diluirà quanto basta per ottenere delle morbide pennellate.
La trielina o ragia minerale ti servirà per pulire i pennelli e la tavolozza dopo l’uso.

ALTRI STRUMENTI

I pennelli consigliati per la pittura a olio possono essere di tutti i tipi, sia sintetici sia di pelo animale, sia tondi sia piatti, dipende solo dal tipo di dipinto che vuoi realizzare.

La tavolozza consigliata è sicuramente quella di legno, ma se non ce l’hai andranno bene anche altre superfici.

Non farti poi mancare stracci e piccoli recipienti o vaschette per i diluenti.

La superficie ideale per la pittura a olio è sicuramente la tela (vedi la sezione Strumenti e supporti per saperne di più), puoi trovare telai già pronti in commercio di ogni dimensione. Una volta dipinto il quadro e staccata la tela, potrai riutilizzare la struttura attaccando un’altra tela con delle puntine. È possibile dipingere anche su legno, cartone telato o su carta ad alta grammatura. Se opti per il legno, guarda questo video esempio della Talens che spiega come preparare la tavola:

 

COME DIPINGERE

Prima di iniziare a dipingere è bene ricordarsi che i colori a olio non si possono lavare, per cui ti conviene indossare un camice per evitare brutte macchie. Se lavori in casa fai attenzione a non macchiare la tua postazione, nell’eventualità puoi coprire con carta di giornale le superfici a rischio.
Scegli il posto dove dipingere con cura: sia su un cavalletto o su una superficie piana, deve esserci sufficiente illuminazione.
Prepara in anticipo tutta l’attrezzatura che ti servirà e sistematela in modo da poterla utilizzare senza difficoltà; puoi anche sistemare tutti i colori che pensi di usare sulla tavolozza: non preoccuparti, i colori a olio seccano molto lentamente e, prima che si induriscano, ci vuole una giornata. Abituatevi a collocare i colori sempre nelle stesse posizioni: puoi disporli secondo un ordine preciso, ad esempio i colori chiari da un lato e quelli scuri dall’altro, lasciando la parte centrale della tavolozza per le mescolanze.
In commercio esistono delle vaschette che si possono agganciare alla tavolozza, queste sono molto utili per contenere i diluenti.
Se devi mescolare grosse quantità di colore utilizza una spatola o un mestichino, così eviterai di sporcare (e rovinare) i pennelli.
Preparato tutto ciò che ti serve, puoi passare al disegno o schizzo del tuo soggetto sulla tela.

ANCHE SE HAI BENE A MENTE COSA VUOI DIPINGERE, UNO SCHIZZO TI AIUTERÀ IN MANIERA INCREDIBILE, PER CUI VALE LA PENA DI PERDERE UN PO’ DI TEMPO PER QUESTA OPERAZIONE

Puoi fare lo schizzo in diversi modi: direttamente con un pennello bagnato con una miscela di essenza di petrolio e colore (possibilmente un bruno), oppure con uno spolvero. Lo spolvero consiste nel realizzare il disegno su un foglio (carta da pacco andrà benissimo) della grandezza del dipinto e bucherellare con un chiodo tutti i contorni del disegno. Fatto questo si posiziona il foglio sopra la superficie da dipingere e si “spolverano” i buchi con del pigmento in polvere di colore bruno. Questa tecnica di solito si usa per grandi superfici.
A questo punto sei pronti per iniziare a dipingere. Il colore può essere applicato in tanti modi: con piccole pennellate incisive in modo da dare vivacità al dipinto oppure applicando il colore su grandi superfici in modo continuo. Puoi anche applicare il colore con una spatola per ottenere degli effetti materici.

SE FAI UN ERRORE PUOI ASPORTARE VIA LA PITTURA CON IL MESTICHINO, PULIRE CON UNO STRACCIO E TREMENTINA E POI RIDIPINGERE LA ZONA

La pittura a olio ci mette moltissimo tempo ad asciugare, la maniera migliore di fare essiccare il colore è sotto la luce del sole, così i colori non ingialliranno.

Ecco alcuni esempi di cosa si può ottenere con i colori a olio. Ti consiglio di iniziare dalle forme più semplici in modo da entrare in confidenza con il tipo di pittura.

Inizia “giocando” con il colore. Prova a creare un insieme dove in alcuni punti i toni si mescolano (vedi la parte in alto a destra) e in altri i colori si mantengono ben separati. Se necessario lascia asciugare il dipinto tra una stesura e l’altra.

Procedi con forme semplici. Non avere fretta di passare a dipinti complessi se non sei esperto. Nota in questo dipinto le diverse velature: prima lo sfondo, poi i petali della margherita. L’azzurro per dare profondità al fiore. Osserva anche la scelta materica per lo spessore dei petali.

Astratto o sfondo? Nota la bellezza di questi colori. Come puoi osservare, per stenderli è stata usata una spatola. I segni di “attaccatura” rendono particolare il lavoro.

Prima di avventurarti all’aperto con la tua valigetta, prova a eseguire una natura morta in studio. Non serve iniziare con un dipinto iperrealista, a volte per definire un fiore sono sufficienti poche pennellate.
Stai attento a luci e ombre, come hai già imparato nella sezione di disegno dal vero, e alla scelta cromatica. Osservare, osservare, osservare è la prima regola dell’artista.

In caso di soggetti più elaborati, studia con attenzione il bozzetto, non improvvisare! Definisci bene luci e ombre e prepara fin dall’inizio la gamma di colori che decidi di usare. Studia con cura anche le fasi del lavoro: sarà molto difficile iniziare e finire in una giornata. Spesso serviranno più giorni e asciugature tra una stesura e l’altra. Pianifica il dipinto con cura.

Se decidi di lavorare all’aperto, tieni conto del passare delle ore e del cambio della luce. Ti consiglio di fare un dipinto veloce, definendo le diverse zone di colore, come puoi vedere qui. Poi, con calma, anche ritornato in studio, potrai definire i dettagli. Oggi, a differenza dei grandi maestri di un tempo, abbiamo a disposizione la tecnologia: fai foto! Ti saranno molto utili per concludere il dipinto senza il soggetto di fronte.

Ecco un piccolo video realizzato da Maimeri che riassume le principali fasi della pittura a olio:

[Leonardo da Vinci – La Gioconda (1503-1505); olio su tavola]

No, non pretendo che tu realizzi la Gioconda di Leonardo, ma non dimenticare mai di osservare le opere più famose. Sfoglia libri e vai a vedere i quadri dal vivo a ogni occasione. Fermati davanti alle opere e cerca di capire come i maestri abbiano ottenuto certi effetti. Osservando si impara.

[Monet – Il canal Grande (1908); olio su tela]

PULIRE E CONSERVARE

Una volta finito di dipingere si deve togliere il colore dalla tavolozza con una spatola e carta da giornale, quindi si strofina uno straccio imbevuto di ragia minerale. Se la tavolozza è di legno, una volta finita questa operazione si deve strofinare con un po’ di olio di lino.
I pennelli vanno lavati con ragia minerale stando attenti a togliere tutti i residui di colore. Quando il colore sarà tolto del tutto si devono passare con acqua e sapone. Dopo averli sciacquati e asciugati si deve dar loro la forma originale con le dita.
La ragia minerale può essere sostituita con trielina.
ATTENZIONE: se malauguratamente il colore si asciuga sul pennello, non c’è più niente da fare e dovrai buttarlo via.
Come per gli altri tipi di colore è bene conservare i tubetti ben chiusi lontano da fonti di calore; la stessa cosa vale per i dipinti.
Se vuoi essere sicuro che i quadri rimangano inalterati negli anni, puoi passarci sopra della vernice trasparente (liquida o spray, lucida o opaca, all’acqua o acrilica). In commercio ce ne sono di tanti tipi in base al risultato che si vuole ottenere. In generale queste vernici sono di semplice applicazione, non ingialliscono, rendono i toni più brillanti e possono contenere dei filtri UV che proteggono il lavoro dal sole. Prima di scegliere il prodotto più adatto, leggi attentamente le indicazioni del produttore.

© 2018 Lorena Laurenti. All rights reserved. È possibile fare una citazione dell’articolo includendo il link originale alla pagina e dandone comunicazione all’indirizzo info@disegnamo.it

Share This
NEWER POST
OLDER POST
COMMENTS
Comments are closed