{"id":722,"date":"2018-11-27T17:24:27","date_gmt":"2018-11-27T17:24:27","guid":{"rendered":"http:\/\/www.disegnamo.com\/?p=722"},"modified":"2018-11-27T17:24:27","modified_gmt":"2018-11-27T17:24:27","slug":"settecento-e-ottocento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.disegnamo.com\/settecento-e-ottocento\/","title":{"rendered":"Settecento e Ottocento"},"content":{"rendered":"

Arte: conoscenza di base<\/strong><\/p>\n

\"\"Nella seconda met\u00e0 del Settecento la borghesia si afferma con prepotenza, chiede riforme sociali, si ribella all\u2019aristocrazia inetta e largamente privilegiata, provoca la rivoluzione. L\u2019Illuminismo che vede nella ragione l\u2019elemento di uguaglianza fra gli uomini, determina una profonda modificazione nel modo di concepire l\u2019arte ed il significato dell\u2019immagine. Nei confronti della scienza, che ormai ha avviato, con il metodo sperimentale, un processo rivoluzionario di indagine della natura, l\u2019arte si trova a dover qualificare il proprio campo, differenziandosi nettamente dalla scienza stessa o rendendo \u00abscientifiche\u00bb le proprie ricerche. Ad un\u2019arte che evita di affrontare i grandi problemi umani e sociali, per esprimersi attraverso \u00abgeneri\u00bb tradizionali (ritratto, natura morta, paesaggio, arte decorativa), si contrappone, con il Neoclassicismo, un\u2019arte che valuta criticamente il tardo Barocco e il Rococ\u00f2, li rifiuta perch\u00e9 espressioni della corte assolutista e formula teorie sull\u2019arte come scienza del bello. La bellezza per il Neoclassicismo, nasce quando le immagini sono portatrici di idee \u00abgiuste\u00bb e sono prodotte per scopi morali. Il concetto dell\u2019arte come strumento di persuasione viene trasferito in immagini che esaltano la nobilt\u00e0 d\u2019animo dei capi rivoluzionari e il loro sacrificio per il popolo. Il Neoclassicismo, nato come espressione degli ideali patriottici ed eroici della rivoluzione francese, diviene poi l\u2019arte ufficiale dell\u2019impero napoleonico. Le architetture recuperano il classicismo in quanto espressione di rigore morale, purezza di forme, rifiuto di ogni decorativit\u00e0 superflua. Il popolo va educato ai valori rivoluzionari validi e assoluti nel tempo, attraverso immagini \u00abbelle\u00bb in assoluto, perfette nelle forme e prive di coinvolgimenti emotivi. Questa volta, rispetto al Barocco, si chiede all\u2019osservatore di essere attento e lucido razionalmente, di accogliere, con profonda e logica convinzione, le idee di cui l\u2019immagine \u00e8 portatrice. Molti artisti sono anche e soprattutto dei teorici: si elaborano in questo periodo numerosi trattati, che definiscono i criteri guida della composizione, le proporzioni \u00abmigliori\u00bb fra le parti, le categorie secondo cui classificare i vari tipi di espressione artistica. L\u2019Italia aderisce al movimento neoclassico (che si diffonde largamente in Europa) pur conservando una posizione pi\u00f9 arretrata, a causa delle radicate tradizioni artistiche locali.<\/p>\n

\"\"Dopo la caduta di Napoleone, in Europa si afferma il Romanticismo, che, nato in Germania, determina l\u2019evoluzione verso nuove forme espressive. In contrapposizione al Neoclassicismo, che si riferiva al mondo classico e ricercava valori assoluti, validi per ogni popolo, il Romanticismo si rivolge alla storia delle singole nazioni, alle origini delle diverse culture. Vengono rivalutate le espressioni artistiche dei popoli germanici, anglosassoni, francesi del Medioevo, che non \u00e8 pi\u00f9 considerato un periodo di decadimento dell\u2019arte, bens\u00ec di affermazione di civilt\u00e0 diverse da quella classica, ma non meno valide; questa ricerca di individualit\u00e0 nazionale diventa anche rivalutazione del singolo e dei suoi sentimenti. Sempre in misura minore, rispetto ad altre nazioni europee, l\u2019Italia partecipa al Romanticismo e sviluppa una sua parallela ricerca espressiva spesso assai affine a quella francese (la Francia ha il ruolo di guida nella cultura d\u2019Europa), ma isolata in un ambito nazionale: questa situazione si manterr\u00e0 finch\u00e9 non avr\u00e0 raggiunto la fisionomia e la dignit\u00e0 di stato autonomo. In questa ricerca di nuovi valori espressivi, al di fuori dei modi tradizionali ed accademici, si pone il Verismo, che, pur nelle sue caratteristiche regionali, persegue obiettivi comuni: l\u2019immagine viene rivalutata indipendentemente dai valori morali o ideologici che trasmette, la scientificit\u00e0 dell\u2019arte \u00e8 scienza della percezione visiva, della luce che determina ombre e colori, delle strutture compositive che la regolano.<\/p>\n

Verso la fine del secolo, dopo la nascita del Regno d\u2019Italia, si avvia uno scambio con le nazioni europee e molti artisti si recano in Francia, dove l\u2019Impressionismo, rifiutando le accademie, ha aperto la via ad una rivoluzionaria concezione dell\u2019arte, presupposto fondamentale dei grandi avvenimenti artistici del Novecento.<\/p>\n

Architettura<\/strong><\/p>\n

\"\"Nella seconda met\u00e0 del Settecento l\u2019architettura si sviluppa particolarmente a Roma, Napoli e Milano, dove si realizzano sistemazioni di vaste aree, quartieri e piazze. Gli elementi architettonici sono sempre ispirati ai modelli classici; spesso per\u00f2, a scapito dell\u2019armonia dell\u2019insieme, prevale il gusto per la monumentalit\u00e0, con l\u2019ingigantimento dei basamenti, delle colonne, della massicce trabeazioni. Ci si riferisce non tanto al mondo classico, quanto al periodo dell\u2019Impero; per celebrare personaggi di grande importanza, come re o imperatori, sempre seguendo l\u2019esempio dato dalla civilt\u00e0 romana, si costruiscono di nuovo gli archi di trionfo. Su questi presupposti si sviluppa l\u2019architettura del Neoclassicismo, che si diffonde in tutta Europa.<\/p>\n

Le chiese costruite in questo periodo sono in genere a pianta centrale, quasi sempre rotonda; hanno un portico d\u2019ingresso arricchito da colonne e completato dal timpano. Le colonne ripetono uno degli ordini greci \u2013 dorico, ionico, corinzio \u2013 e sono appoggiate su di un alto zoccolo.<\/p>\n

Verso la fine del Settecento, un provvedimento di legge emanato durante il governo di Napoleone Bonaparte vieta, nel rispetto di precise norme igieniche, la sepoltura all\u2019interno delle chiese. Secondo i nuovi regolamenti vengono costruiti allora, fuori delle mura delle citt\u00e0, i cimiteri, in cui spesso le tombe sono veri e propri monumenti funebri, adornati da sculture eseguite da artisti illustri.<\/p>\n

\"\"I palazzi privati, anche quelli destinati alle famiglie reali, hanno facciate molto allungate e racchiudono il cortile all\u2019interno. L\u2019ingresso, in genere, \u00e8 evidenziato dalla presenza di colonne che sostengono un balcone; uno scalone monumentale conduce al piano nobile, dove le numerose stanze allineate l\u2019una dopo l\u2019altra danno il senso di una grande profondit\u00e0. L\u2019architetto, in questo periodo, comincia ad interessarsi anche dell\u2019arredamento interno, della sistemazione di caminetti, specchiere, oggetti decorativi; a studiare i disegni per le porte interne ed esterne, per le imposte e anche per particolari fino ad ora ritenuti insignificanti (maniglie, ferri ferma-tende, ecc.).<\/p>\n

Anche le ville, costruite fuori citt\u00e0 dalle famiglie della ricca borghesia imprenditoriale o dai nobili, ricalcano in genere il modello del palazzo di citt\u00e0, ma sono circondate da giardini di stile inglese, con prati, boschetti e finti ruderi per creare angoli suggestivi.<\/p>\n

In Italia, gli architetti di maggiore rilievo del periodo neoclassico<\/strong> sono Luigi Vanvitelli<\/strong> e Giuseppe Piermarini<\/strong>. Luigi Vanvitelli (1700-1773), di origine olandese, educato dal padre alla pittura, apprende proprio nel dipingere ad amare le antiche e monumentali architetture classiche, solitamente ritratte nelle vaste vedute di paesaggio. Il gusto per la grandiosit\u00e0 delle proporzioni e l\u2019amore per le forme classiche rimane vivo e presente in ogni sua opera: fra tutte va ricordata la Reggia di Caserta, iniziata per Carlo di Borbone<\/strong> nel 1571, con un imponente scalone interno e un meraviglioso parco, ricco di fontane, cascate e giochi d\u2019acqua, ideato e realizzato sempre da Vanvitelli. Allievo di Vanvitelli a Roma e poi suo collaboratore a Caserta \u00e8 (1734-1808), nato a Foligno, ma attivo soprattutto in Lombardia, dove a Milano viene nominato \u00abimperial regio architetto\u00bb dalla Corte Arciducale. Rigoroso e originale interprete del neoclassicismo, Piermarini caratterizza le sue architetture con superfici che si sviluppano in lunghezza, sulle quali la luce scorre senza violenti contrasti d\u2019ombra: le colonne, i pilastri, le cornici, che scandiscono ritmicamente le facciate, non assumono mai pesante rilievo. L\u2019equilibrio di ogni sua opera, organizzata secondo ritmi ampi e nitidi, attenua la freddezza tipica dell\u2019architettura neoclassica, nata quasi sempre da una rigida imitazione. La sua opera pi\u00f9 nota \u00e8 il Teatro alla Scala di Milano, costruito nel 1778. La facciata \u00e8 ornata da colonne appoggiate su di una base a bugnato; l\u2019inserimento del portico, praticabile per le carrozze, costituisce un elemento del tutto originale. L\u2019acustica interna ancora oggi risulta perfetta, per il giusto rapporto realizzato fra masse e spazi vuoti. Piermarini a Milano realizza anche sistemazioni urbanistiche, compresa quella dei vasti giardini pubblici della citt\u00e0; il suo interesse per l\u2019urbanistica si evidenzia anche nella realizzazione della Villa Reale di Monza, impostata su di uno schema aperto che si articola nel parco circostante. Piermarini, comunque, manifesta una nuova tendenza che si sviluppa ancor pi\u00f9 nel secolo successivo: l\u2019architetto diventa anche urbanista e si occupa della sistemazione degli spazi urbani indipendentemente dal fatto di progettarvi singole costruzioni.<\/p>\n

L\u2019architettura, per tutto l\u2019Ottocento, ripete in genere modelli neoclassici o ripropone caratteri dell\u2019architettura romanica o gotica, in adesione al Romanticismo, che rivaluta il Medioevo. Il grande sviluppo industriale, nella seconda met\u00e0 del secolo, propone con urgenza il problema dell\u2019espansione delle citt\u00e0. Attorno al nucleo originario si costruiscono i nuovi quartieri operai, e si delinea la struttura della citt\u00e0 moderna; per soddisfare le nuove esigenze vengono costruiti molti edifici pubblici e privati, ad esempio ospedali, scuole, stazioni, mercati, palazzi di esposizione. Verso la fine del secolo vengono realizzati i primi villini, destinati all\u2019abitazione di una sola famiglia, che usufruiscono di piccoli giardini privati e sono costruiti in zone spaziose della citt\u00e0. Da questi primi gruppi di abitazioni si sviluppano i quartieri residenziali moderni. In queste nuove realizzazioni si usano spesso il ferro e la ghisa, materiali fino ad ora poco o affatto usati in architettura.<\/p>\n

Scultura<\/strong><\/p>\n

\"\"Nella seconda met\u00e0 del Settecento anche la scultura assimila i nuovi contenuti neoclassici. Il sorgere di numerose Accademie, di cui la maggiore \u00e8 quella di Brera a Milano, ancora oggi vitale, determina un notevole impulso nello studio del nudo; quasi sempre per\u00f2 gli allievi si esercitano su copie di opere antiche anzich\u00e9 dal vero e la loro preparazione risulta basata soprattutto sull\u2019imitazione. Alle forme mosse, ricche di decorazione, impostate sui forti contrasti, si sostituiscono opere estremamente semplici, rigorose, spoglie da ogni decorazione, sempre composte in una fredda immobilit\u00e0. Lo scultore che meglio rappresenta le tendenze culturali del Neoclassicismo \u00e8 Antonio Canova (1757-1822), che proprio dallo studio, condotto a Roma, sui capolavori classici definisce il suo linguaggio personale, basato essenzialmente sulla assoluta perfezione delle forme: le sue opere risultano di una bellezza lontana, fredda, impersonale, perfetta ma quasi senza vita. Canova ottiene grande successo nel suo tempo, \u00e8 compreso ed accettato da tutti, \u00e8 conteso dalle maggiori corti d\u2019Europa. La sua produzione \u00e8 vastissima: statue, gruppi, monumenti funebri, ritratti, monumenti equestri.<\/p>\n

\"\"Canova ha influenzato fortemente tutta la scultura dei primi decenni dell\u2019Ottocento; essa risulta quindi in genere di tipo neoclassico, senza evidenziare per\u00f2 alcun interprete di rilievo. Con il diffondersi del Romanticismo, che rivaluta il sentimento e lascia largo spazio alla riflessione e alla interpretazione personale, anche i soggetti cambiano e si registra una forte tendenza alla rappresentazione della natura, della vita quotidiana, del mondo personale dell\u2019artista. Nella seconda met\u00e0 dell\u2019Ottocento nasce anche una nuova tendenza definita Verismo, i cui soggetti sono tratti dal mondo reale, con una preferenza per gli ambienti umili e poveri, con personaggi raffigurati nella semplicit\u00e0 della vita quotidiana. Sul finire dell\u2019Ottocento, sotto la spinta delle nuove tendenze in pittura, affermatesi ufficialmente in Francia nel 1874 con l\u2019Impressionismo, anche la scultura si modifica profondamente. Medardo Rosso (1858-1928) ne \u00e8 l\u2019interprete pi\u00f9 efficace e originale, autore di opere in cui i contorni, anche attraverso leggere deformazioni, si dissolvono nella materia stessa, scelta proprio in modo da consentire all\u2019artista di ottenere superfici sfuggenti, plasmate quasi \u00absenza volume\u00bb. Medardo Rosso infatti usa spesso lavorare la cera o il gesso levigati e caratterizzati da un\u2019apparente fluidit\u00e0, quasi fossero appena colati.<\/p>\n

Pittura<\/strong><\/p>\n

\"\"Seguendo le indicazioni del Neoclassicismo, gli artisti della fine del Settecento e del primo Ottocento tendono a dipingere ispirandosi a modelli antichi, per realizzare innanzitutto l\u2019assoluta perfezione formale, la bellezza ideale. I soggetti preferiti sono gli avvenimenti storici o anche leggendari delle civilt\u00e0 greca e romana. La pittura del Neoclassicismo si sviluppa soprattutto a Parigi, attraverso l\u2019opera di Jacques-Louis David<\/strong> (1748-1825) che segna una svolta decisiva per la pittura europea del tempo. David guarda ai modelli antichi, greci e romani, non soltanto dal punto di vista formale, ma soprattutto come esempio di virt\u00f9 morale, di grande dignit\u00e0 umana, valido per tutti gli uomini. Caricando di forte significato ideologico ogni sua opera, David assegna all\u2019arte il compito di messaggio di una fede politica: l\u2019arte neoclassica diventa cos\u00ec l\u2019espressione artistica della borghesia in lotta. David diviene il caposcuola della pittura neoclassica e il pittore ufficiale nel periodo napoleonico, influenzando fortemente gli artisti del tempo e determinando una vera e propria \u00abmoda\u00bb. Il Neoclassicismo, in Italia non trova esponenti di grande rilievo per quanto riguarda la pittura, come \u00e8 invece avvenuto per la scultura, con Canova<\/strong>.<\/p>\n

Nello stesso momento in cui il Neoclassicismo<\/strong> segna la sua maggiore affermazione, sono gi\u00e0 vivi i nuovi fermenti romantici, che gli si contrappongono totalmente. Il Romanticismo<\/strong> esalta soprattutto l\u2019individualismo, le capacit\u00e0 creative del singolo, superando ogni imposizione, ogni regola precostituita, qualsiasi imitazione. Gli artisti del Romanticismo rappresentano soggetti che sono nella realt\u00e0, come paesaggi, scene d\u2019ambiente o anche temi storici ispirati al Medioevo, periodo ritenuto libero da legami classici e caratterizzato da creazioni spontanee e originali. I pittori si sentono meno legati alle regole accademiche e tendono soprattutto ad esprimere i sentimenti dell\u2019animo umano, comunicando commozione nei confronti del soggetto rappresentato. Fra i pittori romantici, in Francia, assume particolarmente importanza Eug\u00e9ne Delacroix<\/strong> (1798-1863). In Italia, uno dei maggiori esponenti della cultura romantica \u00e8 il lombardo Francesco Hayez<\/strong> (1791-1882), che affronta temi storici e di significato patriottico e soggetti che esaltano i sentimenti. Da questo atteggiamento, anche in pittura, come gi\u00e0 era avvenuto per la scultura, nasce la tendenza verista, che si diffonde con rapidit\u00e0 in Italia. I veristi non attribuiscono tanta importanza ai soggetti da rappresentare, quanto al modo in cui essi vengono rappresentati; si comincia a studiare come rendere la luminosit\u00e0 ed il colore in un paesaggio, in un interno, per riuscire ad essere, il pi\u00f9 possibile, aderenti alla percezione che la realt\u00e0 suscita. Questo tipo di indagine viene condotta da gruppi di artisti che purtroppo rimangono isolati dalle grandi correnti culturali europee e quindi anche i tentativi pi\u00f9 geniali e innovatori, come quelli dei macchiaioli toscani, dei veristi napoletani (Scuola di Posillipo) o dei divisionisti lombardi, sono destinati ad esaurirsi in breve tempo e a non avere grande diffusione.<\/p>\n

La lunga lotta per l\u2019indipendenza e per l\u2019unit\u00e0 non favorisce in Italia un rinnovamento radicale in campo artistico, ed anche i movimenti regionali, rimangono isolati. Proprio per questo, alcuni artisti finiscono con l\u2019abbandonare la provincia per andare a Parigi dove, sul finire dell\u2019Ottocento, si sviluppa uno straordinario movimento innovativo che modificher\u00e0 profondamente il modo di dipingere: l\u2019Impressionismo.<\/p>\n

Impressionismo<\/strong><\/p>\n

\"\"Il movimento nasce a Parigi e si presenta per la prima volta al pubblico con una mostra organizzata nel 1874 presso lo studio del fotografo Nadar. Le opere degli Impressionisti sono infatti rifiutate nei saloni ufficiali delle mostre, perch\u00e9 ritenute spregevoli a causa dei soggetti rappresentati e del modo di dipingerli. La societ\u00e0 di quel tempo, infatti considera \u00abartistiche\u00bb soltanto le immagini con soggetti e figure composti artificiosamente nello studio del pittore o che ripetono modelli prestabiliti. Non possono quindi essere ritenute accettabili immagini tratte da un qualunque aspetto della realt\u00e0 (un giardino pubblico, un\u2019osteria di campagna, un porticciolo lungo il fiume, ecc.) nelle quali figure e oggetti sono rappresentati cos\u00ec come appaiono, senza ricorrere a luci e pose studiate. Il termine \u00abimpressionisti\u00bb si attribuisce ad un critico d\u2019arte del tempo, Louis Leroy, che definisce con ironia questi artisti, basandosi sul titolo di un dipinto di Monet, Impression, soleil levant (Impressione, sole nascente). Gli artisti per\u00f2 non raccolgono questa provocazione, anzi adottano la definizione come distintiva del gruppo. Essi esprimono:<\/p>\n

– l\u2019avversione per le Accademie, dove si copiano i modelli con lo scopo di acquisire soprattutto un\u2019abilit\u00e0 tecnica;<\/strong><\/p>\n

– il disinteresse per il \u00abbel oggetto\u00bb: qualunque aspetto della realt\u00e0, anche apparentemente banale, pu\u00f2 ispirare l\u2019artista e divenire \u00abopera d\u2019arte\u00bb;<\/strong><\/p>\n

– la preferenza per il paesaggio, rappresentato direttamente con i colori, lavorando en plein air<\/em>, per cogliere con immediatezza il variare delle luci e delle ombre nelle diverse ore del giorno.<\/strong><\/p>\n

\"\"I dipinti degli Impressionisti sono perci\u00f2 realizzati con pennellate rapide, senza disegno preliminare e senza troppi ritocchi e sfumature. Si abolisce completamente l\u2019uso del nero per realizzare che le ombre, proprio per sottolineare che l\u2019ombra, essendo determinata dalla luce, non \u00e8 mai assenza di colore.<\/p>\n

Alla prima mostra del 1874 ne seguono altre, fino al 1886, sempre accolte con critiche fortemente negative; eppure oggi si riconosce all\u2019Impressionismo il merito di avere ufficialmente aperto la via alle avanguardie dell\u2019arte moderna, offrendo agli artisti la sua grande conquista: la completa libert\u00e0 di esprimersi perseguendo la ricerca di un linguaggio personale, che non deve essere influenzato n\u00e9 dai desideri di un committente, n\u00e9 da convenzioni e regole imposte dalla societ\u00e0. Gi\u00e0 all\u2019interno del movimento stesso, ogni artista conduce una ricerca autonoma, legata ad interessi personali diversi; per tutti per\u00f2, dipingere rappresenta un vero e proprio metodi di indagine della realt\u00e0. C\u00e9zanne<\/strong>, ad esempio, manifesta inizialmente la volont\u00e0 di fissare sulla tela le sensazioni visive e lavora sempre dal vero, costruendo l\u2019immagine con pennellate di colore che determinano ombre, luce, spazio. Ma le pennellate via via tendono a formare una vera e propria \u00abtessitura\u00bb, che diviene la struttura stessa dell\u2019immagine e che fonde figura e sfondo tra di loro. Lo spazio del dipinto non suggerisce pi\u00f9 la profondit\u00e0, tutti gli elementi sbalzano in primo piano e, attraverso semplificazioni sempre maggiori, vengono rappresentati quasi come fossero pure forme geometriche. Basta osservare il dipinto della Montagna di Sainte Victore<\/strong> e confrontarlo con un qualunque dipinto di un altro pittore impressionista, di Monet<\/strong> o di Pisarro<\/strong> ad esempio, per rendersi conto di come C\u00e9zanne spinga la sua interpretazione visiva della realt\u00e0, fin quasi ai limiti dell\u2019astrazione.<\/p>\n

Divisionismo o Puntinismo<\/strong><\/p>\n

Divisionismo<\/strong> in Italia, e Puntinismo<\/strong> in Francia: sono due movimenti affini che operano tra la fine dell\u2019Ottocento e l\u2019inizio del nostro secolo. Le loro denominazioni derivano dal particolare modo di stendere i colori che vengono accostati con piccolo tocchi di pennello senza essere mescolati sulla tavolozza. I divisionisti o puntinisti (i francesi Seurat e Signac, e gli italiani Pellizza da Volpedo, Segantini, Previati\u2026) proseguono le ricerche degli impressionisti sugli effetti di luce-colore, ma con un procedimento esecutivo nuovo. Nel ritrarre paesaggi, scene in ambienti interni o esterni essi cercano di applicare recenti teorie sulla luce e sui fenomeni ottici dei colori. In pratica, i divisionisti nella loro pittura non applicano la cosiddetta \u00absintesi sottrattiva\u00bb, cio\u00e8 la mescolanza dei colori sulla tavolozza<\/a>, ma accostando i colori puri secondo la legge dei complementari, cercano di ottenere gli effetti di limpidezza e luminosit\u00e0 della \u00absintesi additiva\u00bb, cio\u00e8 della mescolanza che, come per la luce, si effettua nell\u2019occhio dello spettatore. I piccoli tocchi di colore, infatti, guardati da una certa distanza si amalgamano nell\u2019occhio dell\u2019osservatore che avr\u00e0 cos\u00ec sensazioni cromatiche luminose e vivaci. Il procedimento tecnico-scientifico adottato, pur comportando un\u2019esecuzione accurata, minuziosa, non impedisce di conseguire risultati gradevoli e originali.<\/p>\n

Simbolismo<\/strong><\/p>\n

\"\"Il movimento simbolista, il cui principale esponente \u00e8 Odilon Redon<\/strong>, si sviluppa in Francia parallelamente al Divisionismo (1885). Un dipinto, per i Simbolisti, non ha mai lo scopo di trasmettere solo le impressioni visive; in ogni immagine che l\u2019artista crea, egli non comunica semplicemente ci\u00f2 che ha visto, ma rivela anche inconsapevolmente il proprio mondo interiore. Volutamente, allora, ispirandosi ai sogni, i Simbolisti propongono immagini che non vogliono rappresentare la realt\u00e0 oggettiva, bens\u00ec riflettere la fantasia e l\u2019immaginazione. I dipinti dei Simbolisti sono caratterizzati dall\u2019associazione apparentemente illogica di elementi reali ed immaginari, suggeriti dalla fantasia e dal ricordo, e che acquistano cos\u00ec anche significati simbolici. A questo modo di concepire l\u2019immagine si collegher\u00e0 in seguito la ricerca del Surrealismo.<\/p>\n

Liberty<\/strong><\/p>\n

\"\"Liberty<\/strong> in Italia, Art Nouveau<\/strong> in Francia, Modern Style in Inghilterra, Jugendstil in Germania: molti nomi per definire uno stesso movimento artistico, diffusosi in tutta Europa dal 1880 all\u2019inizio della prima guerra mondiale. Un movimento che si \u00e8 espresso attraverso uno stile facilmente riconoscibile: esuberante fantasia decorativa; forme definite da una linea animata, sinuosa, a serpentina; ricerca di raffinatezza, eleganza nell\u2019insieme e nei particolari. Perch\u00e9 questo movimento? Il timore che l\u2019era industriale, avviata ormai verso un progresso inarrestabile, avrebbe provocato con i suoi prodotti una decadenza del gusto, diventa stimolo a trovare un\u2019arte nuova, moderna, bella; un\u2019arte che riguardi tutte le manifestazioni della vita: dalla pittura, scultura e architettura all\u2019arredamento, alla moda, agli oggetti, a libri, manifesti\u2026 Per conseguire tale scopo si stabilisce uno stretto rapporto tra artista e industria per migliorare la qualit\u00e0 tecnica ed estetica dei prodotti che, pur nell\u2019eleganza delle forme, devono mantenere la funzionalit\u00e0 e la praticit\u00e0 connesse allo stile di vita dell\u2019uomo moderno.<\/p>\n

Le forme sono tante, la maggior parte destinata a creare ed abbellire la casa. Questa \u00e8 vista come un insieme unitario di architettura e decorazione interna ed esterna. In pratica ogni piccolo particolare \u00e8 studiato, come forma, in stretto rapporto con l\u2019architettura: dalle incorniciature delle finestre alle ringhiere, dalle maniglie alle vetrate, dai mobili ai lampadari, tendaggi, oggetti\u2026 Tutto \u00e8 progettato e realizzato da artisti o da abili artigiani sotto la direzione di disegnatori e architetti. Un lavoro, quindi, di gruppo composto di esperti. Viene cos\u00ec rivalutato il lavoro artigianale, compromesso dalla nascente produzione industriale in serie. Sono utilizzati materiali dalle possibilit\u00e0 espressive del tutto inedite: ferro, ghisa, vetro, cemento; questo serve anche come materia plastica nella decorazione scultorea.<\/p>\n

Il Liberty nasce quasi contemporaneamente alla grafica pubblicitaria<\/strong>, ed \u00e8 proprio nel campo della grafica che si esprime in modo originale. Secondo il nuovo gusto si illustrano libri e riviste; si decorano libretti e spartiti di opere musicali; si abbelliscono di fregi le cartoline; soprattutto si crea il manifesto per reclamizzare riviste, volumi, romanzi a dispense. Il manifesto si afferma presto come forma d\u2019arte vera e propria, anche perch\u00e9 le case editrici si accaparrano validi artisti, pittori, scultori e litografi, alcuni dei quali si dedicano quasi esclusivamente a questo nuovo genere d\u2019espressione figurativa. I nomi di artisti pubblicitari sono tanti; ne citiamo soltanto uno, Toulouse \u2013 Lautrec. A lui si fa risalire la nascita del manifesto come opera d\u2019arte; le sue creazioni sono caratterizzate da originalit\u00e0 compositiva o taglio compositivo e da una linea incisiva. Il Liberty con la sua inventiva decorativa si adatta felicemente alle composizioni pubblicitarie: figure di adolescenti, donne, uomini che si combinano come un tutt\u2019uno con la decorazione floreale; e con l\u2019illustrazione si armonizzano nuovi caratteri tipografici. La figura femminile, in particolare, ha un posto di rilievo nell\u2019evoluzione della forme del manifesto: \u00e8 preziosa e raffinata come divinit\u00e0; pallida e fatale come attrice cinematografica oppure seminuda o vestitissima come simbolo di bellezza.<\/p>\n

\u00a9 2018 Lorena Laurenti. All rights reserved.\u00a0\u00c8 possibile fare una citazione dell\u2019articolo includendo il link originale alla pagina e dandone comunicazione all\u2019indirizzo\u00a0info@disegnamo.it<\/a><\/em><\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Arte: conoscenza di base Nella seconda met\u00e0 del Settecento la borghesia si afferma con prepotenza, chiede riforme sociali, si ribella all\u2019aristocrazia inetta e largamente privilegiata, provoca la rivoluzione. L\u2019Illuminismo che vede nella ragione l\u2019elemento di uguaglianza fra gli uomini, determina una profonda modificazione nel modo di concepire l\u2019arte ed il significato dell\u2019immagine. Nei confronti della […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":726,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[5,322],"tags":[484,486,476,479,474,475,485,483,477,487,482,478,480,488,473,481],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/722"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=722"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/722\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":735,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/722\/revisions\/735"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/media\/726"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=722"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=722"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.disegnamo.com\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=722"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}