{"id":80,"date":"2018-11-17T14:29:54","date_gmt":"2018-11-17T14:29:54","guid":{"rendered":"http:\/\/www.disegnamo.com\/?p=80"},"modified":"2018-11-17T18:57:06","modified_gmt":"2018-11-17T18:57:06","slug":"teoria-del-colore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.disegnamo.com\/teoria-del-colore\/","title":{"rendered":"Teoria del colore"},"content":{"rendered":"

IL COLORE<\/strong><\/span><\/p>\n

La percezione del colore dipende da un fattore soggettivo: un comando impartito dal cervello all\u2019occhio umano.<\/strong>
\nPer un daltonico, infatti, il colore rosso non esiste, e le stesse parole rosso, bianco, grigio non hanno senso se pensiamo al centinaio di rossi dei Maori, ai sette tipi di bianco degli eschimesi e alle pi\u00f9 di 600 tonalit\u00e0 di grigio percepite dall\u2019uomo urbano europeo del XX secolo.<\/p>\n

PARLARE DI COLORE IMPLICA CHE SI PARLI DI LUCE, DAL MOMENTO CHE SENZA LA LUCE NON VI PU\u00d2 ESSERE COLORE<\/strong><\/span><\/p>\n

Per il pittore \u00e8 di fondamentale importanza conoscere perfettamente le caratteristiche del colore poich\u00e9 \u00e8 questo il mezzo di cui si avvale per la realizzazione delle sue opere.
\nLa luce \u00e8 la forma di energia che consiste in un movimento ondulatorio ad altissima frequenza. La lunghezza d\u2019onda<\/strong> \u00e8 compresa tra 0,7 e 0,4 micron e corrisponde all\u2019aspetto dei sette colori conosciuti: il magenta (rosso tendente al violaceo), l\u2019arancione, il giallo, il verde, il blu, l\u2019indaco e il violetto che, componendosi, danno la luce bianca del sole.
\nIn laboratorio, per mezzo di un prisma, si pu\u00f2 procedere alla scomposizione cromatica<\/strong> delle luce del sole, provocando artificialmente il fenomeno dell\u2019arcobaleno. Ecco allora apparire i sette colori dell\u2019Iride.<\/p>\n

LA LUCE \u00c8 QUINDI COLORE<\/span><\/strong><\/span><\/p>\n

Quando poi la luce incontra un corpo opaco, d\u00e0 luogo a effetti diversi a seconda della composizione molecolare di quest\u2019ultimo. Nel caso in cui sia completamente assorbita dal corpo, vedremo nero, cio\u00e8 ombra, assenza di luce. Nel caso in cui venga riflessa, apparendo quindi nel suo colore originale, vedremo il bianco.
\nPerci\u00f2 possiamo dire che il bianco e il nero non sono propriamente colori, ma luce e ombra. Vediamo i colori soltanto quando il corpo opaco assorbe la luce, riflettendone una parte.
\nMa occorre considerare che, in assenza di condizioni di massima luce e massima ombra, sar\u00e0 sempre presente una valenza cromatica.<\/p>\n

IN NATURA NON ESISTONO<\/span><\/strong><\/span>
\nIL BIANCO E IL NERO ASSOLUTI<\/span><\/strong><\/span><\/p>\n

\u00c8 bene chiarire che, parlando di colore, si possono intendere due cose diverse: la luce, che \u00e8 il colore vero e proprio, cio\u00e8 l\u2019effetto visibile o la materia colorante, ossia il pigmento.<\/strong>
\nFra i sette colori dello spettro solare tre sono primari: il magenta, il giallo e il blu.<\/strong> I colori primari costituiscono una classe a s\u00e9 stante, in quanto ciascuno di essi \u00e8 diverso dall\u2019altro, unico e non ottenibile come mescolanza di altri colori.
\nI rimanenti colori dell\u2019Iride si ottengono mescolando questi tre colori di base.
\nSe mescoliamo blu e giallo, avremo come risultato il verde; con magenta e giallo otteniamo il rosso, che diventa arancione se aggiungiamo ancora giallo; blu e magenta, invece, danno il violetto. L\u2019indaco \u00e8 considerato blu scuro, privo di giallo e influenzato dal magenta.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

RICAPITOLANDO:<\/strong><\/span>
\nI COLORI DELL\u2019IRIDE SONO:<\/strong><\/span>
\nMAGENTA, GIALLO E BLU (COLORI PRIMARI), ARANCIONE, VERDE E VIOLETTO<\/strong><\/span>
\n(COLORI SECONDARI)<\/strong><\/span>
\nL\u2019INDACO \u00c8 UNA VARIAZIONE DEL VIOLA<\/strong><\/span><\/p>\n

Mescolando fra di loro i colori secondari, in ogni combinazione possibile, riusciremo a ottenere tutti i colori esistenti in natura. Il nero, invece, \u00e8 il risultato della mescolanza dei tre colori primari (sintesi sottrattiva)<\/strong> e il bianco deriva dalla sovrapposizione di tre fasci di luce, rispettivamente verde, blu e arancione (sintesi additiva)<\/strong>.
\nProprio queste due sintesi dimostrano che in natura non esistono il bianco e il nero: essi sono l\u2019effetto prodotto dalla somma di luce o di colore.<\/strong><\/p>\n

Vediamo ora in che cosa consiste la teoria dei colori contrari: si basa sul fatto che i colori fondamentali della sintesi sottrattiva (magenta, giallo e blu) formano tra di loro il massimo contrasto, anche se nessuno di essi si oppone alla mescolanza con gli altri. Di conseguenza il verde (giallo pi\u00f9 blu) sar\u00e0 l\u2019opposto del magenta (primario non compreso nel verde), il rosso (magenta pi\u00f9 giallo) sar\u00e0 l\u2019opposto del blu (primario non compreso nel violetto).<\/p>\n

QUESTI COLORI OPPOSTI SONO DETTI COMPLEMENTARI<\/em>, PERCH\u00c9 CIASCUNO DI ESSI SERVE DA COMPLEMENTO AGLI ALTRI DUE PER FORMARE LA SINTESI SOTTRATTIVA COMPLETA, CON CUI SI OTTIENE NERO<\/strong><\/span><\/p>\n

\"\"<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

ESEMPI PRATICI DELLA TEORIA DEI COLORI<\/strong><\/span><\/p>\n

Lo spettro fa in modo che una determinata tonalit\u00e0 appaia nitida oppure vicina ad altri colori. Le tonalit\u00e0 che risultano nitide corrispondono a colori complementari saturati, dato che ogni colore pu\u00f2 raggiungere una sua massima intensit\u00e0.
\nAd esempio, un rosso non potr\u00e0 mai essere pi\u00f9 rosso di quello che \u00e8.<\/strong> Se lo vogliamo modificare, abbiamo due possibilit\u00e0: combinandolo con il bianco possiamo fare in modo che perda forza; viceversa, aggiungendo un po\u2019 di blu, in quantit\u00e0 molto ridotta, altrimenti il rosso tender\u00e0 al violetto, lo scuriremo.<\/p>\n

 <\/p>\n

ESERCIZIO 1<\/strong><\/span><\/p>\n

Successivamente vedremo quali strumenti e supporti comprare e usare, ma per questo semplice esercizio e per quello a seguire potrai usare della vecchia tempera che hai in casa o dei materiali scolastici.<\/p>\n

Scopo:<\/strong> primo approccio alla teoria del colore. Come cambiare il tono con solo un colore a disposizione pi\u00f9 bianco e nero.<\/p>\n

Tempo:<\/strong> se fatto bene, circa 1 ora totale, compresa l\u2019asciugatura.<\/p>\n

Materiale occorrente:<\/strong>
\n– 3 tubetti di tempera (va benissimo la tempera che usano i bambini a scuola, non serve un prodotto di alta qualit\u00e0): rosso carminio, bianco, blu oltremare.
\n– 1 tavolozza (va benissimo un piatto vecchio o di plastica)
\n– 1 pennello piatto (anche sintetico) di medie dimensioni (n\u00b0 8-10)
\n– Matita, gomma, righello
\n– 1 foglio da disegno ad alta grammatura<\/p>\n

Proviamo la sintesi cromatica. Disegna dieci quadretti (da 3×3 cm) in successione sul foglio.
\nMetti sulla tavolozza, distanziati, i tre colori e aggiungi a ognuno qualche goccia d\u2019acqua finch\u00e9 non avranno ottenuto una consistenza cremosa. Attenzione a lavare accuratamente il pennello tra un colore e l\u2019altro.
\nA questo punto puoi iniziare l\u2019esercizio. Dipingi il quadretto centrale di rosso puro e, a scalare, aggiungi gradualmente del bianco in quelli di sinistra e del blu in quelli di destra. Come prima, dopo aver concluso con il bianco lava accuratamente il pennello.<\/p>\n

Una volta asciutto otterrai un risultato simile a questo.<\/p>\n

\"\"
\nCom\u2019\u00e8 stato dipingere? Hai dovuto provare pi\u00f9 volte? Non preoccuparti, avremo modo di approfondire la tempera negli articoli successivi, nel frattempo potrai provare qualche altro esercizio sul colore.<\/p>\n


\n

GAMMA DI COLORE<\/strong><\/span><\/p>\n

Possiamo dividere i colori in tre gamme di vivacit\u00e0, ciascuna delle quali individuata da pochi colori tipici.<\/p>\n

Gamma FREDDA: viola, blu e verde;<\/strong>
\nGamma CALDA: giallo, arancio e rosso;<\/strong>
\nGamma PALLIDA: i colori sono mitigati da varie tonalit\u00e0 di grigio.<\/strong><\/p>\n

RICAPITOLANDO, I COLORI SECONDARI SI OTTENGONO MESCOLANDO A DUE A DUE I COLORI PRIMARI, MENTRE UN COLORE PRIMARIO MESCOLATO A UN COLORE SECONDARIO D\u00c0 UN COLORE INTERMEDIO<\/strong><\/span><\/p>\n

Se mescoliamo in parti uguali viola e giallo, otterremo il bistro<\/strong>,un colore molto scuro, quasi nero, che useremo al posto del nero per scurire i colori, mantenendo vivacit\u00e0 e brillantezza.
\nIl bistro si ottiene anche dalla mescolanza di arancio e blu o di verde e rosso.
\nMentre un colore si scurisce col nero o con il bistro, tutti i colori chiari diversi si ottengono aggiungendo bianco o, nel caso della tecnica d\u2019acquarello, diluendo il pigmento in acqua.
\nIl grigio neutro<\/strong> \u00e8 frutto della mescolanza di tre colori primari con il nero e il bianco, mentre le diverse tonalit\u00e0 di grigio si ottengono con il bianco o poco nero. Se si vuole \u201cscaldare\u201d il grigio, bisogna aggiungere un goccio di magenta. Se invece si vuole \u201craffreddarlo\u201d bisogna aggiungere del blu.<\/p>\n


\n

PROPRIET\u00c0 FISICHE DEI COLORI<\/strong><\/span><\/p>\n

TONALIT\u00c0:<\/strong> quantit\u00e0 di luce presente nei singoli colori; dipende dal grado di assorbimento della luce da parte della retina.
\nINTENSIT\u00c0 O CROMATICIT\u00c0:<\/strong> brillantezza o opacit\u00e0 del colore, che varia dal chiaro allo scuro, dal brillante al tenue.
\nGRADAZIONE:<\/strong> grado di luminosit\u00e0 di un colore.
\nVIVACIT\u00c0:<\/strong> qualit\u00e0 termica secondo la quale il rosso, l\u2019arancione e il giallo sono considerati \u201ccaldi\u201d mentre i blu, il verde e viola sono considerati \u201cfreddi\u201d.
\nDUREZZA:<\/strong> qualit\u00e0 tattile che fa considerare \u201cduri\u201d il rosso, il bianco e il giallo e \u201cmorbidi\u201d il blu e il nero.
\nTONALIT\u00c0 AFFETTIVA:<\/strong> esistono colori che producono in noi piacere o avversione.
\nFORZA:<\/strong> capacit\u00e0 di un colore di risaltare (per esempio il bianco e nero).
\nGRANDIOSIT\u00c0:<\/strong> \u00e8 una delle qualit\u00e0 di stimolo pi\u00f9 che di percezione.
\nAREA:<\/strong> le superfici verdi o blu sembrano pi\u00f9 ampie di quelle rosse o gialle.
\nLOCALIZZAZIONE:<\/strong> rosso giallo sembrano pi\u00f9 vicini, blu e verde pi\u00f9 lontani.
\nTRASPARENZA:<\/strong> capacit\u00e0 di rivelare o di occultare ci\u00f2 che sta dietro.
\nBRILLANTEZZA:<\/strong> \u00e8 prodotta dal riflesso della luce sulla superficie dell\u2019oggetto.<\/p>\n

VALORI SIMBOLICI DEI COLORI<\/span><\/strong><\/p>\n

I colori hanno un\u2019enorme influenza sullo stato d\u2019animo: ogni colore provoca infatti una determinata reazione emotiva nel soggetto<\/strong>; si pensi soltanto l\u2019uso di colori tenui come il celeste e il verde chiaro negli ambienti ospedalieri, al fine di trasmettere pazienti pace e tranquillit\u00e0 o, per contrasto, al colore giallo del taxi facilmente identificabile anche in pieno traffico oppure di notte.
\nAnche nella nostra lingua ci sono modi di dire legati ai colori: ad esempio la disperazione \u00e8 nera, la collera \u00e8 rossa, la speranza \u00e8 verde, mentre l\u2019amore \u00e8 rosa. Una sposa \u00e8 tradizionalmente vestita di bianco, come un neonato, simbolo di purezza e innocenza. Nero, invece, \u00e8 il colore del lutto, del dolore e del pianto.<\/p>\n

COMPOSIZIONE DEI COLORI<\/strong><\/span><\/p>\n

I pittori dell\u2019antichit\u00e0 fabbricavano i colori personalmente e, nel produrli, ognuno usava un procedimento personale. Nel 1864 Eug\u00e8ne Chevrel<\/strong> catalog\u00f2 le tinte antiche: 14.400 tonalit\u00e0 cromatiche materiali ottenute da sostanze naturali usate nelle botteghe dei maestri fino al 700. Nel XIX secolo la chimica industriale provoc\u00f2 una rivoluzione nell\u2019organizzazione del lavoro artistico con l\u2019immissione sul mercato dei colori sintetici.<\/strong> In tal modo per\u00f2 si appiatt\u00ec e si generalizz\u00f2 l\u2019uso di colori, che non vennero pi\u00f9 prodotti nel segreto delle botteghe, in base a ricette tradizionali.
\nIl miracolo pittorico dell\u2019impressionismo<\/strong> va in gran parte attribuito ai meriti dell\u2019industria Lefranc<\/strong>, che produceva ottimi colori in tubetto.
\nI macchiaioli italiani<\/strong>, che non erano meno bravi dei loro colleghi d\u2019oltralpe, usavano prodotti autarchici piuttosto scadenti, con il risultato di rendere ombreggiato e tetro anche ci\u00f2 che secondo le loro intenzioni doveva essere brillante e solare.
\nIn seguito entrarono in lizza con prodotti di qualit\u00e0 altre aziende tedesche, belghe, olandesi e infine italiane, ognuna delle quali propose gamme pi\u00f9 o meno ampie di tonalit\u00e0 di colore.
\nTutti i colori che si utilizzano oggi nei diversi metodi pittorici hanno una cosa in comune: il pigmento<\/strong>, che altro non \u00e8 se non un colore in polvere. Sono gli agglutinanti<\/strong> che rendono i vari tipi di colore adatti alle diverse tecniche: acquarello, pastelli, olio, tempera, etc.<\/p>\n

I pigmenti possono essere di origine animale, vegetale o minerale, ma il pittore moderno ha a disposizione soprattutto materiali artificiali. Si trovano ancora pigmenti di origine naturale, ma vengono usati sempre pi\u00f9 raramente, anche per la loro tossicit\u00e0: non dimentichiamo gli avvelenamenti cui andavano soggetti pittori nei secoli passati.<\/p>\n

I BIANCHI<\/strong><\/p>\n

I pi\u00f9 noti sono il bianco di piombo, il bianco di zinco e il bianco di titanio. Il primo, chiamato anche bianco d\u2019argento, \u00e8 molto opaco e asciuga con facilit\u00e0. \u00c8 particolarmente indicato per impasti grossi e per sfondi, rappresenta un alto grado di tossicit\u00e0.
\nIl bianco di zinco viene chiamato anche bianco di Cina e ha una tonalit\u00e0 pi\u00f9 fredda, azzurrina. Si mescola bene con gli altri colori, schiarendoli, ma copre meno e asciuga pi\u00f9 lentamente. Non \u00e8 tossico. Il bianco di titanio \u00e8 entrato recentemente nel campo della pittura; la tonalit\u00e0 \u00e8 ugualmente opaca, asciuga in tempi normali, non \u00e8 tossico e copre bene.<\/p>\n

I GIALLI<\/strong><\/p>\n

Il giallo di cadmio, luminoso e dall\u2019asciugatura lenta, si mescola bene con tutti i colori tranne che con quelli a base di rame, come il verde opaco. Mescolandolo con il blu, d\u00e0 un bel verde intenso. Il giallo di Napoli \u00e8 uno dei pigmenti pi\u00f9 antichi. Presenta un alto grado di opacit\u00e0, si mescola bene con gli altri pigmenti ma \u00e8 altamente tossico, essendo indiretto derivato del piombo.
\nIl giallo di cromo limone esiste in sfumature cromatiche diverse, che vanno dal limone e fin quasi all\u2019arancio. Colore opaco, con poca resistenza alla luce, soprattutto nelle tonalit\u00e0 pi\u00f9 chiare; \u00e8 tossico.
\nAnche il giallo ocra, o giallo terra, ha origini antiche. Alcuni pittori lo prediligono, considerandolo un pigmento pi\u00f9 naturale. Copre e si mescola assai bene. Il terra di Siena naturale viene da Siena, come indica suo nome. Bisogna tener presente, per\u00f2, che questo pigmento tende a scurirsi nel tempo e deve assolutamente essere diluito con una giusta quantit\u00e0 di olio; non \u00e8 consigliabile usarlo per zone ampie o per sfondi.<\/p>\n

I ROSSI<\/strong><\/p>\n

Il rosso carminio \u00e8 un colore brillante che, mescolato al bianco di zinco, pu\u00f2 fornire una ricca gamma di toni e rosati. Mescolato al blu, d\u00e0 origine a luminosi violetti. \u00c8 abbastanza fluido ma asciuga lentamente. Il pigmento naturale \u00e8 ricavato dal corpo disseccato di un insetto e sbiadisce con facilit\u00e0, mentre quello prodotto da una pianta resiste di pi\u00f9 alla luce ed \u00e8 infinitamente meno caro. I rosso vermiglione \u00e8 luminoso, opaco e secca lentamente. Se di origine minerale (composto di zolfo e mercurio) \u00e8 molto tossico, alla luce del sole annerisce e non si mescola con i colori a base di rame. Oggi si usa quello ricavato da pigmenti artificiali. Il rosso di cadmio ha un vantaggio rispetto al vermiglione: non annerisce al sole, per cui viene usato spesso come sostituto. \u00c8 brillante e potente e non si mescola ai colori a base di rame. Il terra di Siena bruciata ha alcune caratteristiche in comune con la terra di Siena naturale, la sua origine \u00e8 la stessa, per\u00f2 il bruciato \u00e8 pi\u00f9 scuro e tende al rossiccio. Il pericolo che scurisca \u00e8 minore, anche se \u00e8 bene diluirlo con molto olio.<\/p>\n

I BLU<\/strong><\/p>\n

Il blu di cobalto \u00e8 un colore che non copre bene ma asciuga rapidamente. Deve essere diluito con molto olio, per cui nel tempo pu\u00f2 assumere una tonalit\u00e0 verdastra. Se mescolato con altri colori che impiegano pi\u00f9 tempo ad asciugarsi, pu\u00f2 screpolarsi. Il blu oltremare, derivato anticamente dai lapislazzuli, era assai usato nell\u2019antichit\u00e0, nonostante fosse particolarmente laborioso sminuzzarlo e fosse oltremodo costoso. Oggi viene prodotto artificialmente. Si mescola bene con tutti i colori tranne che con quelli a base di rame: combinato con il giallo di cadmio, d\u00e0 dei verdi brillanti, con il rosso carminio dei viola intensi. All\u2019aria aperta si altera e alla luce artificiale appare assai scuro. Il blu di Prussia asciuga bene e solitamente scolorisce quando viene mescolato con colori chiari. Il suo tono cromatico \u00e8 influenzato dalla luce che pu\u00f2 schiarirlo. In questo caso consigliamo di lasciarlo per un periodo al buio: lo vedremo riprendere il suo colore originario.<\/p>\n

I VERDI<\/strong><\/p>\n

Il verde terra \u00e8 un derivato dell\u2019ocra. \u00c8 di origine molto antica e presenta tonalit\u00e0 di colore cachi. Si adatta perfettamente a tutte le tecniche. Copre bene e asciuga con relativa rapidit\u00e0.
\nIl verde smeraldo (o verde viridian<\/em>) non presenta buone doti di stabilit\u00e0 cromatica. \u00c8 un colore trasparente: se mescolato con il giallo di cadmio produce un verde brillante, chiamato verde permanente. L\u2019ossido di cromo verde presenta un basso grado di vivacit\u00e0 di tono, ma \u00e8 molto coprente. Il verde di cobalto si manifesta in diverse tonalit\u00e0. Non si deve mescolarlo con le terre.<\/p>\n

BRUNI E NERI<\/strong><\/p>\n

Il bruno terra scura naturale e il bruno terra scura bruciata asciugano con rapidit\u00e0 e presentano un buon grado di stabilit\u00e0. Non sono consigliabili per impasti densi. Il terra cassel (o bruno Van Dyck) ha una tonalit\u00e0 simile al terra scura naturale, con una leggera tendenza al grigiastro. Di solito viene usato nei ritocchi.
\nIl nero avorio, che si otteneva dalla calcinazione di polvere d\u2019avorio, oggi \u00e8 sostituito dal nero di ossa, ottenuto dalla calcinazione di stinchi di animali. Si asciuga molto lentamente e presenta un ottimo grado di stabilit\u00e0. Particolarmente stabile \u00e8 anche il nerofumo: viene usato con ottimi risultati in tutte le tecniche. Il nero di vite si ottiene dalla calcinazione di tralci di vite. Si presenta in una tonalit\u00e0 a sfondo bluastro.<\/p>\n


\n

ESERCIZIO 2<\/strong><\/span><\/p>\n

LA TEORIA DEL COLORE<\/strong><\/p>\n

Scopo:<\/strong> capire del tutto la teoria del colore e riuscire a ottenere il maggior numero di tonalit\u00e0 possibili utilizzando solo i colori primari pi\u00f9 bianco e nero.<\/p>\n

Tempo:<\/strong> variabile in base alla persona (minimo 5\/6 ore, compresi i tempi di asciugatura).<\/p>\n

Materiale occorrente:<\/strong>
\n– 5 tubetti di tempera: i colori primari (magenta, giallo, blu) pi\u00f9 il bianco e il nero
\n– 1 pennello piatto di medie dimensioni (n\u00b0 8-10)
\n– 1 rotolo di nastro adesivo di carta
\n– 1 ciotola per l\u2019acqua
\n– 1 tavolozza (va bene un piatto vecchio)
\n– 1 foglio da disegno spesso e ruvido
\n– matita, gomma e un righello o delle squadrette<\/p>\n

Trovi un set base di tempera della Maimeri<\/strong>, con i 3 colori primari pi\u00f9 bianco e nero, cliccando su questo link:<\/p>\n