Adobe – DisegnAMO https://www.disegnamo.com Il primo sito che ti insegna a disegnare... gratis! Sun, 25 Nov 2018 21:23:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 Strumenti del grafico https://www.disegnamo.com/strumenti-del-grafico/ Sun, 25 Nov 2018 21:13:20 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=511 Per diventare grafici non basta solo saper usare bene i programmi di grafica, bisogna anche avere idee: la creatività è indispensabile. Dove trovare le idee? Da qualunque cosa. Incomincia a guardarti in giro, trai spunto da tutto, guarda i graffiti sui muri, i cartelloni pubblicitari, compra centinaia di riviste, vai alle mostre d’arte, leggi libri e fumetti e vai al cinema. Insomma, tutto quello che ti circonda può diventare un’idea, anche nella vita di tutti i giorni. Usa le tue esperienze e, se puoi, viaggia molto. Incontra nuove culture. Per fortuna internet ha fatto diventare il mondo piccolo.
Quando esci non dimenticare lo smartphone o una macchina fotografica per immortalare ciò che vedi, e porta con te un quadernetto per idee e schizzi. Poi ti serviranno un po’ di strumenti…

CHE COMPUTER SCEGLIERE?

Il computer è il primo investimento di un grafico, dovrà essere veloce e potente, con una buona quantità di RAM e tanto spazio su disco e, soprattutto, con una scheda video in grado di supportare i programmi, a volte molto pesanti. Risparmiare sul computer significa precludere determinate operazioni o programmi, e anche tempi di attesa eternamente lunghi.
La seconda cosa essenziale è il software: indispensabili Photoshop, Illustrator e Indesign della Adobe. A meno che tu non abbia un bel budget da investire, ti converrà fare un abbonamento mensile. Per studenti troverai cifre agevolate. Certo, puoi optare per programmi similari e magari gratuiti, ma ricorda che il mondo della grafica usa questi e il problema si porrà quando riceverai o dovrai inviare file compatibili.
L’eterna lotta tra Pc/Windows e Mac continua. Dalla mia esperienza ti posso dire che al giorno d’oggi non ci sono più differenze tangibili: il Mac da sempre è più intuitivo da usare e fa sì che il grafico si possa concentrare solo sul suo lavoro. Il Pc/Windows è arrivato a un livello di stabilità incredibile, è di certo un sistema per chi ha un’indole da “smanettone”, ma è proprio qui la sua bellezza: permette di personalizzare in ogni dettaglio, a partire dall’hardware.
I costi? A pari qualità, il Pc/Windows costa molto meno.

Fisso o portatile?

Per quasi tutti i grafici la risposta è ovvia: fisso. Ma è proprio così? Devi ragionarci su e capire dove si svolgerà il tuo lavoro. Se non hai intenzione di muoverti da casa, non pensarci troppo: prendi un fisso. Ti darà più potenza, monitor grande e costerà meno. Però, se hai necessità di muoverti spesso e lavorare fuori casa, un portatile potente potrebbe essere una soluzione da non scartare. Ti dico da subito che non costerà poco, anzi, costerà molto più del fisso e avrai bisogno di un dissipatore esterno per il periodo caldo. Valuta i modelli adatti al gaming per farti un’idea, come questo:

QUALE MONITOR?

Come per il computer, anche il monitor è molto importante. L’ideale sarebbe un monitor professionale creato per i designer, come quelli della Benq. Oltre alla possibilità di molte regolazioni fisiche (altezza, inclinazione etc.) hanno la possibilità di un’accurata calibrazione del colore, in modo che quanto visto su schermo non si discosti troppo dal risultato di stampa.

Se invece possiedi già un monitor e non vuoi cambiarlo, potresti optare per un calibratore.

È un attrezzo che viene posizionato sopra lo schermo e che, attraverso un software dedicato, ottimizza i colori del tuo monitor. Resta inteso che se hai un monitor di pessima qualità i risultati saranno appena accettabili.

SCANNER E STAMPANTI

Per avere risultati professionali bisogna spendere e, a un certo punto, devi chiederti se ne vale la pena. Se le scansioni professionali di cui hai bisogno sono 10 all’anno, ti conviene rivolgerti a un negozio specializzato. Lo stesso vale se devi fare poche stampe ad alta qualità: ti conviene un servizio online. Quando avrai un po’ di esperienza, non sarà più necessario stampare tutto, avrai un occhio clinico e risparmierai molta carta. Proprio per questa ragione credo sia più che sufficiente una piccola stampante multifunzione, magari appoggiata a un servizio di stampa “Instant Ink” come offre l’HP: non acquisti più le cartucce ma paghi un fisso al mese in base al numero di stampe. La stampante si collega a internet e i ricambi ti arrivano via posta in automatico senza muovere un dito. Il tutto a un prezzo molto ragionevole.
Per quanto tu decida di spendere per la stampante e lo scanner di casa non avranno mai la qualità delle macchine da tipografia, per cui se devi fare una prova stampa, meglio rivolgerti a una fotolito.

PANTONE: LA BIBBIA DEL GRAFICO

Spesso grafica è uguale a stampa, a meno che tu non lavori solo con il web. Ma sempre più aziende, per risparmiare, cercano un collaboratore che possa occuparsi un po’ di tutto. Stesso discorso vale se sei un libero professionista che lavora a 360 gradi. Perciò ti troverai a fare dal filmato con Premiere alla gestione dei social media, dai biglietti da visita al catalogo con millemila prodotti. Oltre al computer, la Bibbia del grafico è la mazzetta Pantone.

Pantone sono dei colori codificati e riconosciuti universalmente. Esistono varie guide in base al supporto su cui devi stampare. Per il grafico indirizzato alla stampa su carta devi scegliere la Formula Guide Coated & Uncoated.

In sostanza ti fa vedere come quei colori usciranno su carta opaca e lucida.
Come puoi immaginare una tipografia o un’azienda che stampa non può fisicamente acquistare tutti i colori Pantone della mazzetta, ne acquista una gamma principale e poi li mescola per ottenere le altre tinte, per questa ragione sotto ogni colore trovi le “ricette” possibili per ottenere quella tinta. Poi ovviamente ogni azienda ha le sue personali ricette in base alla macchina e alla carta che usa.
Guarda ancora i colori, hai notato che su alcuni ci sono 4 puntini neri? Quei 4 puntini significano che in caso di quadricromia si riuscirà a ottenere lo stesso colore del Pantone, pur simulandolo. Per molti colore Pantone è impossibile ottenete l’esatta corrispondenza in quadricromia (ovvero usando cyan, magenta, yellow e black combinati per ottenere tutte le tinte). Per aiutarti in questo esiste una mazzetta chiamata Color Bridge che ti fa vedere il colore pieno e il risultato che otterrai in quadricromia.
Adesso fai una prova: prendi il Pantone 648C e confrontalo al 648U… stesso numero ma colore completamente diverso, questo è un esempio lampante di come il colore sarà diverso da carta opaca a carta lucida. Tienilo a mente quando dovrai riprodurre un logo con un colore specifico, e fallo notare anche ai tuoi clienti.

Vista l’attuale esigenza di tante aziende di operare sia su cartaceo sia in digitale, esiste anche una mazzetta Pantone che codifica i colori in modo da passare da RGB a CMYK con cognizione.

Approfondiamo gli argomenti…

© 2018 Lorena Laurenti. All rights reserved. È possibile fare una citazione dell’articolo includendo il link originale alla pagina e dandone comunicazione all’indirizzo info@disegnamo.it

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Diventare grafici https://www.disegnamo.com/diventare-grafici/ Sun, 25 Nov 2018 20:58:31 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=509 DIVENTARE GRAFICI: I PRIMI RUDIMENTI INDISPENSABILI

Da grande voglio fare il grafico pubblicitario… ma grande lo sono già e ho fatto il liceo classico, devo arrendermi per sempre?
Assolutamente no. Chi segue questo sito da un po’, e quindi mi conosce, sa che, ahimè, sono un’irrecuperabile ottimista per quando riguarda disegno e lavoro.
Sogni di fare il grafico? Se ti impegni ci riuscirai! L’impegno, però, è indispensabile, assieme a un pizzico di predisposizione.
Ai ragazzi che mi chiedono come possono diventare grafici di solito do questa risposta: “Scegli una scuola superiore a indirizzo artistico e poi una laurea in nuove tecnologie per le arti, la comunicazione o il marketing, in alternativa un master di grafica pubblicitaria.”

Certo, questa è la trafila perfetta, poi seguirà uno stage in qualche studio grafico e alla fine una buona offerta di lavoro, ed ecco che per magia si diventa un professionista del settore.
Ma se non hai avuto la possibilità di frequentare scuole di grafica? Prendiamo me, per esempio, nel 1998 mi sono diplomata all’Istituto d’Arte, sezione decorazione pittorica. All’epoca non avevamo nemmeno una sala computer e quello che ci insegnavano era copiare le tecniche dei quadri famosi. Eppure sono diventata una grafica e lavoro in questo mondo a molti anni ormai.
Come ci sono riuscita? Con tanta volontà e impegno. A 17 anni ho convinto la nonna a regalarmi il mio primo computer, un Pentium 133. Ovviamente non lo sapevo usare, non avevo mai acceso un computer in vita mia, però ero piena di buone intenzioni e speranze: adoravo disegnare e volevo trasferire i miei disegni su computer per poterli colorare in modo digitale.
A quel punto avevo un Pc, una stampante A4 a getto d’inchiostro e uno scanner mediocre. L’unico programma di grafica installato era un software incluso con la stampante per il ritocco delle foto, nulla a che vedere con Photoshop. Dopo due giorni ho mandato in tilt il sistema e il tecnico è dovuto uscire per ripararlo.
A forza di prove ho iniziato a imparare da autodidatta. Nessun corso, nessuna scuola, nessun manuale.
Oggi le cose sono molto più semplici, i ragazzi crescono fin da piccoli con le nuove tecnologie e il computer è alla portata di tutti. Probabilmente stai leggendo questo articolo da uno smartphone dove hai anche installato i programmi free della Adobe.
Per non parlare della potenza delle macchine che si è moltiplicata a vista d’occhio. Direi che sei già enormemente avvantaggiato rispetto a me.
Proseguiamo con un po’ di nozioni di base…

© 2018 Lorena Laurenti. All rights reserved. È possibile fare una citazione dell’articolo includendo il link originale alla pagina e dandone comunicazione all’indirizzo info@disegnamo.it

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Disegno e computer https://www.disegnamo.com/disegno-e-computer/ Sun, 25 Nov 2018 20:27:08 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=497 GRAFICA BITMAP E GRAFICA VETTORIALE

Chi sono costoro? Sono due modi di trattare in digitale (cioè al computer) le informazioni grafiche. Prendiamo ad esempio il disegno qui sotto.

Questo disegno un computer lo può rappresentare in due modi. Il primo è quello di costruire una matrice (una specie di griglia) di punti molto fitta, grande quanto il disegno. Dopodiché può memorizzare un colore per ogni cella, o punto, della matrice. In questa maniera, riuscirà a riprodurre il disegno. Certo, la qualità della riproduzione dipenderà dalla densità della matrice. Se il lato della matrice è di 2 sole celle, potrò usare solo 4 punti per rappresentare il disegno. Che ovviamente risulterà molto lontano dall’originale.


Se la matrice ha invece 300 punti su ogni lato, si avranno a disposizione 90.000 punti colore per rappresentare il disegno, che sarà così decisamente più fedele all’originale.
La grafica di questo tipo si chiama bitmap, perché costruisce una mappa di bit (la matrice) per rappresentare il disegno. La fittezza della griglia in rapporto all’unità di misura (centimetri o pollici) corrisponde alla risoluzione. Maggiore è la risoluzione, maggiore è il numero di bit per rappresentare l’immagine, e quindi la sua qualità. Ma, naturalmente, anche il suo peso in termini di byte aumenta proporzionalmente (anzi, geometricamente).
Il peso di un’immagine bitmap è dato dalle dimensioni, dalla risoluzione (densità/unità di misura) e dalla profondità di colore: ovvero quanti colori è possibile memorizzare per ogni punto della matrice. Se un bit ne può memorizzare solo 2, per memorizzarne 256 sono necessari 8 bit (per ragioni legate al sistema binario).
Esemplifichiamo: ho un’immagine di 5×5 pollici, in bianco e nero. Se questa immagine ha una risoluzione di 72 pixel per pollice, allora mi serviranno (72×5) x (72×5) bit. Ovvero 129.600 bit. Se la stessa immagine ha 256 colori, peserà 8 volte tanto, perché invece di un bit per punto ne dovrà usare 8 per memorizzare quella profondità di colore: 1.036.800. Poiché l’unità di misura è il byte (= 8 bit), la prima immagine peserà 129.600/8 byte = 16200 Byte, mentre la seconda 1.036.800 bit/8 = 129.600 Byte.
Se ques’ultima immagine a 256 colori fosse destinata alla stampa, dovrà avere almeno 300 punti per pollice (dpi, dots per inch). E peserà di conseguenza:
(300×5) x (300×5) = 2.250.000 bit/8 = 281.250 Byte, cioè circa 300 Kbyte.
Se la grafica bitmap, detta anche raster, è dipendente dalla risoluzione, esiste un altro modo per rappresentare il nostro disegno. Io posso immaginare di definire ogni contorno del mio disegno con una funzione matematica. Il mio disegno sarà allora composto di un grande numero di funzioni, che definiscono linee, e danno informazioni sulle campiture e sui colori. Tale modo di rappresentare un disegno, in realtà, è molto più “economico”: un insieme anche numeroso di funzioni occupa in memoria molto meno spazio di una matrice con risoluzione accettabile. Uno studioso francese, Bézier, ha scoperto delle funzioni matematiche molto leggere per definire le curve. In questo modo nella grafica vettoriale, si usano delle curve, le curve di Bézier, basate su punti e vettori, per determinare la curvatura di ogni tratto.


Oltre a essere più leggera, la grafica vettoriale è indipendente dalla risoluzione. Poiché è basata su funzioni matematiche, si possono riprodurre tali funzioni a qualunque grandezza: il risultato sarà una perfetta copia in scala dell’originale, con un peso di memorizzazione identico.
Il limite di questa grafica è che è ottima per disegni che hanno una natura geometrica, ma non tollera effetti “sporchi” come sfocature e altri effetti ottici. Inoltre per riprodurre un tratto “irregolare” si renderebbe necessaria una semplificazione delle curve che diminuirebbe la fedeltà della riproduzione.
C’è da dire che negli ultimi anni questo tipo di grafica ha fatto passi da gigante, dando all’artista molta più libertà di espressione.
In senso più generale possiamo dire che la grafica vettoriale è utilizzata soprattutto per disegni dal contorno netto e dai colori piatti o con sfumature che seguono andamenti matematici. Per questo è più adatta della bitmap, ad esempio, per i loghi e i marchi.

Articolo gentilmente scritto da Maurizio Boscarol

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La pittura digitale https://www.disegnamo.com/la-pittura-digitale/ Sun, 25 Nov 2018 19:42:04 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=434 In questo piccolo “manuale” sulla pittura digitale troverai le nozioni di base per dipingere con il computer: i programmi che si usano, gli strumenti, la descrizione di una tecnica pittorica e soprattutto la base per poter dipingere con qualsiasi altra tecnica. Il resto sarà opera tua. Stai tranquillo, non occorre essere dei pittori per imparare a usare i pennelli digitali, e forse potrà accadere il contrario: imparando a usare i pennelli digitali potrà venir fuori il desiderio di dipingere a mano.

LE MERAVIGLIE DELLA PITTURA DIGITALE

I software di fotoritocco e pittura digitale permettono di avere a disposizione tutti gli strumenti di un atelier di pittura, e notevoli facilitazioni per chi di pittura ancora non ci capisce un granché. Il programma più conosciuto nell’ambito del fotoritocco è sicuramente Photoshop della Adobe. Le schermate esempio che vedrai di seguito appartengono a una versione vecchia rispetto all’ultima Creative Suite uscita, ma sono sempre valide. Prendi questa piccola guida come un’infarinatura generale su un argomento veramente molto, molto vasto.
Di seguito un elenco dei principali strumenti che utilizzerai nel tuo lavoro.

I PENNELLI

Fai clic sulla barra dei menu alla voce Finestra e seleziona Pennelli, apparirà sull’area di lavoro la finestra dei pennelli. Ce ne sono moltissimi, ognuno per una tecnica pittorica.
Puoi divertirti, in un nuovo documento, a dipingere tracciati con ogni pennello aumentandone o diminuendone la grandezza, l’opacità e il flusso.

LIVELLI

Sempre alla voce Finestra, puoi selezionare Livelli.

Per la coloritura digitale è molto importante lavorare su livelli diversi. Più oggetti o soggetti dovrai colorare, più userai i livelli. I livelli sono posti uno sopra l’altro sia nella disposizione grafica del programma che fisicamente. Il livello di base, il primo che appare all’apertura di un nuovo documento, è lo Sfondo. Immaginali come se potessi dipingere su più fogli uno sopra l’altro e, all’occorrenza, renderli trasparenti quanto un lucido in modo che il foglio 1 si veda sul 2, oppure unirli in un unico foglio. Al di sopra dello Sfondo puoi aggiungere quanti livelli vuoi in modo da mantenere separati gli elementi durante il lavoro. Se coprirai per intero di colore il livello superiore scomparirà quanto fatto sotto, a meno che tu non decida di usare dei filtri particolari selezionabili dal menu a tendina nella finestra livelli. Si può passare da un libello all’altro cliccandoci su, si possono trascinare e spostare al di sopra o al di sotto degli altri a seconda delle esigenze pittoriche che incontri e si possono rendere visibili o meno.

LA BARRA DEGLI STRUMENTI

La barra degli strumenti raccoglie visivamente tutti gli strumenti da utilizzare nel lavoro. Per questa colorazione di prova ne utilizzeremo soltanto alcuni e cioè:

La Bacchetta magica

È uno strumento molto utile per selezionare le aree da colorare. Basta cliccare all’interno dell’area che ci interessa e la bacchetta la selezionerà immediatamente. Questo ci permetterà di non sconfinare con il colore nelle zone adiacenti. Sulla bacchetta magica si può impostare anche il livello di Tolleranza: se selezioni un’area ben definita, il livello può essere 100, nel caso di un’area con tanti elementi simili (ad esempio un disegno in cui ci sono più elementi di toni similari e in cui ti interessi selezionarne uno solo) puoi abbassare la tolleranza fino a 0. Puoi anche tenere premuto il tasto maiuscolo: sulla bacchetta apparirà un + e potrai selezionare più elementi distanti tra loro.

Il Secchiello

Il secchiello è uno strumento di colorazione a campitura. Scegliendo il colore da utilizzare e cliccando all’interno dell’area selezionata con la bacchetta magica il secchiello riempirà subito l’area con il colore uniforme. Aiuta molto quando le zone sono grandi e ben definite.

Il Contagocce

Questo strumento è utile per capire e ritrovare i colori usati. Basta cliccare col contagocce su un’area del disegno che vai a ombreggiare o colorare e ti indicherà nella barra degli strumenti il colore usato. Dopodiché potrai riprendere il pennello e continuare a colorare.

Il Selettore colore

Il Selettore colore raccoglie tutti i colori dello spettro solare più altri canali. Noi useremo il canale RGB, un modello di colore di tipo additivo (Rosso/Red-Verde/Green-Blu/Blue vedi la sezione Teoria del colore) particolarmente indicato per la rappresentazione sui dispositivi tecnologici.

Lo Sfumino

Lo strumento Sfumino o lo strumento Sfoca, appartenente alla stella palette, si possono usare alla fine del lavoro per dare uniformità al chiaroscuro e ai bordi del disegno. Dico si può perché man mano che prendiamo confidenza con la pittura digitale riusciamo a sfumare con il pennello e le sue opacità.


GLI STRUMENTI PER LA PITTURA DIGITALE

Se la pittura digitale ti piace e vuoi continuare su questa strada, oltre a un abbonamento o all’acquisto di un programma specifico, come la Creative Suite di Adobe, è quasi d’obbligo l’acquisto di una tavoletta grafica, quella che vedi di seguito andrebbe benissimo per iniziare.

Per partire non è necessario avere un modello molto grande, anche con una piccolina, dal costo contenuto, potrai ottenere buoni risultati. Ma per iniziare puoi allenarti con il mouse, lavoro più complesso ma non impossibile: l’essere umano riesce sorprendentemente ad adattarsi alle situazioni che gli si presentano quando è motivato. Qual è la differenza con una tavoletta grafica? Semplicemente si tratta di uno strumento familiare, come usare una penna o un pennello. All’inizio bisogna prenderci confidenza, ma poi potrai usarla per ottenere, in digitale, qualunque effetto pittorico.
Procediamo…

Articolo gentilmente scritto da Paola Pozzessere, revisione di Lorena Laurenti

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