disegnare – DisegnAMO https://www.disegnamo.com Il primo sito che ti insegna a disegnare... gratis! Tue, 31 Mar 2020 14:09:37 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 MomArte https://www.disegnamo.com/momarte/ Wed, 28 Nov 2018 17:38:10 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=842 A tutti gli artisti piace scegliere con cura i propri strumenti di lavoro, perdersi tra gli scaffali, annusare la carta e meravigliarsi di fronte a scansie zeppe di colori. Con l’avanzare della tecnologia, però, sono cambiate anche le esigenze. Spesso è più comodo restare a casa e sfogliare le pagine di uno store online. Ma cosa c’è dietro a un negozio virtuale di belle arti? Questo approfondimento si propone di scoprire i retroscena del digitale, dando il modo a tutti gli artisti di conoscere dettagli, problemi e necessità.
Inauguriamo la rubrica con MomArte, uno store online dedicato al mondo dell’arte, pensato per artisti da artisti.
MomArte non è solo un negozio virtuale, è anche una community molto attiva su Facebook che ha come missione quella di incoraggiare giovani talenti, fornendo materiali sicuri e freschi di produzione.

Ma chi si nasconde dietro a questo nome?

DisegnAMO: sulla vostra pagina scrivete che l’attività è nata nel 2015 dalla collaborazione di tre amici, appassionati e amanti dell’arte. Ci raccontate qualcosa in più di voi? Metteteci la faccia!

MomArte:
Dietro la “vetrina virtuale” di MomArte si nascondono 3 persone: Tiziano, Cristina e Raffaello.
Siamo amici da molto tempo e tutti e tre abbiamo un background artistico, chi nelle arti figurative e belle arti, chi nella musica.
In passato avevamo già collaborato su altri progetti, ma questa è la prima volta che abbiamo una vera esposizione verso il grande pubblico.

Siamo dei ragazzi con una visione ottimistica e positiva del futuro e delle possibilità che si aprono davanti a noi. E vogliamo trasmettere questo ottimismo anche alle persone che gravitano intorno a MomArte.

DisegnAMO: perché aprire uno store online? Come vi è venuta l’idea e perché avete scelto uno spazio virtuale invece di un negozio classico?

MomArte:
Aprire uno store online è un’idea molto diffusa tra le persone che cercano di rendersi indipendenti economicamente o vogliono crearsi una situazione lavorativa “autonoma” cioè slegata dalle logiche del lavoro dipendente.
Naturalmente non è così semplice come sembra. Sia un negozio fisico che uno online condividono una serie di caratteristiche e questioni da risolvere: fornitori, magazzino, gestione degli stock, promozione. Il fatto di essere online ha il vantaggio di non legarci a un territorio o a una posizione geografica, ma di poter raggiungere tutte le parti d’Italia.
Non escludiamo però, in un futuro, di valutare la possibilità di avere delle sedi fisiche e reali, magari cercando qualche soluzione alternativa e particolare, che ci discosti un po’ dallo stile dei negozi di Belle Arti “classici”.

DisegnAMO: in un mondo virtuale molto competitivo dove i grandi store dettano legge e riescono a offrire prezzi concorrenziali, come si può restare a galla? Che politiche di promozione usate?

MomArte:
La linea che ci siamo imposti è quella di offrire dei prodotti di alta qualità a dei prezzi corretti.
Abbiamo delle promozioni sui prezzi, ma non vogliamo sicuramente diventare una sorta di “discount” delle Belle Arti.

Cerchiamo quindi di offrire un servizio ottimale per i nostri clienti in tutti gli aspetti: qualità del prodotto, servizio clienti, supporto dopo l’acquisto e disponibilità all’ascolto delle richieste in caso di ordini particolari.
Vogliamo fare capire ai nostri clienti che dietro alla nostra “vetrina virtuale” non ci sono degli automi programmati per fare soldi, ma delle persone vere.

In più cerchiamo di apportare delle idee fresche ed innovative al progetto, che ci permettano di slegarci dalla logica di e-commerce classico. Ad esempio con la creazione di una community di artisti intorno a MomArte!

DisegnAMO: parliamo di questa. Date molta importanza alla vostra community su Facebook, dando spazio ad artisti emergenti. Raccontateci qualcosa di più, ad esempio come si può partecipare attivamente?

MomArte:
Un punto fondamentale su cui stiamo lavorando è la creazione di una community di artisti e appassionati di Belle Arti. Non volevamo limitare il nostro progetto a uno store online dove arrivi, compri e riparti, volevamo offrire qualcosa di più.
Lavoriamo con costanza alla nostra pagina Facebook, proponendo brevi articoli sulla storia dell’arte, opere di artisti famosi o emergenti, trasmettendo frasi motivazionali… È davvero molto interessante, perché ci permette di imparare tantissime cose e conoscere un sacco di persone interessate al mondo delle Belle Arti!
Vorremmo cercare e promuovere lo stesso spirito che si trovava nelle antiche botteghe d’arte e nei negozi di prodotti… un rapporto tra venditore cliente che non è solo commerciale, ma che incoraggia lo scambio di idee e di consigli sulle tecniche e sui prodotti.

Vogliamo promuovere tutte le persone che amano e “fanno” Arte, indipendentemente dal livello e dall’istruzione: ti diamo uno spazio dove poter mostrare le tue creazioni e questo ti esporrà al parere degli altri artisti!

Partecipare è molto semplice… basta scriverci a info@momarte.com e mandarci una breve bio e una selezione di 3-4 opere. Tutto qui!

DisegnAMO: secondo voi, qual è la parte più difficile del vostro lavoro? E la parte più interessante?

MomArte:
La parte più difficile del nostro lavoro è quella di ricordarci che in una maniera o nell’altra siamo un negozio e dobbiamo fare quadrare i conti restando professionali e orientati al commercio! Se fosse per Tiziano dovremmo dare prodotti omaggio a tutti gli amici che ci mandano le opere via Facebook, per ringraziarli! Naturalmente in questa maniera il negozio chiuderebbe dopo due giorni… 😀

La parte più interessante è quella legata alla continua ricerca di idee e nuovi metodi di comunicazione, per trasmettere la nostra passione per il mondo dell’arte e creare un legame tra noi, i nostri amici e gli artisti che ci gravitano intorno!

DisegnAMO: state pur certi che a tantissimi artisti, almeno una volta nella vita, è passata per la testa l’idea di aprire un negozio di belle arti. A volte si abbandona il progetto per mancanza di fondi, altre per problemi burocratici o, più semplicemente, perché non si è portati per il commercio. Che consigli, o avvertimenti, vi sentireste di dare a chi desidera percorrere questa strada?

MomArte:
I consigli che possiamo darvi sono:
1. Createvi una buona squadra, dove ogni componente si occupi di un aspetto specifico. Ci sarà il “creativo”, quello che “fa quadrare i conti”, chi “gestisce i clienti”, ecc.
2. Trovate un formato che sia innovativo e differente. Siamo in un periodo di cambiamenti ed è quindi inutile lanciarsi sul mercato con il formato classico sperando che funzioni. Ci vuole qualcosa che faccia la differenza!

DisegnAMO: per concludere, volete dire qualcosa agli artisti che si sono fermati a leggere queste righe?

MomArte:
Assolutamente!
MomArte vuole essere un punto di riferimento per tutti voi e vuole premiare la fiducia che riponete in noi ogni volta che acquistate un prodotto.

Comprate un set di colori da noi per il vostro nuovo dipinto? Scrivetecelo e mandateci l’opera terminata, noi la pubblicheremo e promuoveremo sulla nostra pagina Facebook… magari qualcuno vi contatterà per acquistarla! In questo modo tutti e due saremo vincitori.

In più siamo aperti e curiosi di ascoltare tutte le vostre richieste ed idee, sia per quanto riguarda i prodotti, sia per quanto riguarda le iniziative da lanciare!

Conoscete una linea di prodotti che non si trovano da nessuna altra parte, ma ritenete interessanti? Scriveteci!
Volete lanciare un corso di pittura nella vostra zona e volete dei consigli o uno sponsor per il materiale? Scriveteci!
Volete sponsorizzare la vostra mostra che si terrà il mese prossimo? Scriveteci!
Credo di aver fatto capire il concetto… 😀

Grazie mille per averci dedicato il vostro tempo, sicuramente le risposte sono state apprezzate. A questo punto invitiamo i lettori a fare un salto sul vostro sito. Gli articoli sono divisi per tipologia e utilizzo, in modo da facilitare la ricerca. In più, servizio davvero degno di nota, se non trovate l’articolo desiderato, c’è un numero verde gratuito da chiamare: 800 144 769, MomArte provvederà a renderlo disponibile appositamente.

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Tracciare una linea https://www.disegnamo.com/tracciare-una-linea/ https://www.disegnamo.com/tracciare-una-linea/#comments Wed, 28 Nov 2018 16:38:03 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=768 A cura di Chiara Silva

COME TRACCIARE UNA LINEA DRITTA E MIGLIORARE IL SEGNO

Come mai non riesco a tracciare una linea dritta e pulita?
Il mio disegno sembra sempre sporco e incerto perché per tracciare una linea buona cancello 10 volte…

Bene, è arrivato il momento di capire dove sbagli e imparare a correggerti!

In questo video ti spiego come correggere un disegno dal segno incerto, sporco e impreciso, raggiungendo l’obiettivo di imparare a tracciare finalmente linee sicure e pulite senza più la tentazione di ricorrere al righello!

Imparare a disegnare forme rette, così come imparare a disegnare lunghe linee su fogli grandi, sarà semplicissimo seguendo queste indicazioni.

Visita questo sito, guarda il video di presentazione e, lasciandoci la tua email nel box laterale, riceverai il video gratuito “Gli Indispensabili del Disegno” che spiega in modo dettagliato quali sono gli strumenti indispensabili per iniziare a disegnare, come usarli correttamente per ottenere i risultati migliori e quali esercitazioni eseguire per fare subito pratica divertendoti.

Quindi clicca su questo link, lascia il tuo indirizzo nel box laterale e guarda il video gratuito… poi comincia a disegnare.

Torna all’introduzione

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https://www.disegnamo.com/tracciare-una-linea/feed/ 1
Lo storyboard https://www.disegnamo.com/lo-storyboard/ Fri, 23 Nov 2018 19:13:31 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=396 Finalmente sei pronto per iniziare il tuo fumetto. Per non rischiare di disegnare vignette inutili o scene incomprensibili, prima di partire con le tavole vere e proprie dovrai buttare giù uno storyboard, ovvero degli schizzi sull’impostazione delle tavole.
A questi schizzi puoi unire anche le conversazioni dei personaggi.
Lo storyboard non deve essere disegnato bene, sono sufficienti degli schizzi per capire le impostazioni delle varie scene.
Vediamo nel dettaglio la reale utilità dello storyboard.
Per prima cosa questo lavoro serve a fissare un ordine temporale: cosa accade prima e cosa dopo, in che ordine di susseguono le scene. Rileggendolo saprai se la storia “funziona” o meno, inoltre ti aiuterà in caso di flashback, cambi di narrazione del personaggio o più storie che si muovono in modo parallelo.
Serve a fissare le scene chiave rispetto alle secondarie, ti aiuta a capire quale vignetta è meglio valorizzare e dove portare l’attenzione del pubblico.
Ti aiuta a definire le conversazioni e i dettagli: dov’è il personaggio? Cosa accade intorno a lui? Chi c’è con lui? Cosa si dicono? Quanto dura la conversazione? Quel testo entrerà nella vignetta o dovrai farne più di una?
Ti dà una mano per scegliere le impostazioni: com’è tagliata la vignetta? Che prospettiva c’è? C’è lo sfondo o no? Com’è la luce? La tavola nell’insieme risulta armoniosa?


Potrebbe capitare che il fumetto finito abbia qualche cambio di impostazione rispetto all’idea iniziale, questo succede nei casi in cui autore e disegnatore sono due persone differenti o semplicemente perché a tavola fatta potresti ritenere migliore una soluzione rispetto un’altra. In ogni caso, lo storyboard resta uno strumento validissimo da usare prima di iniziare qualunque lavoro.

© 2018 Lorena Laurenti. All rights reserved. È possibile fare una citazione dell’articolo includendo il link originale alla pagina e dandone comunicazione all’indirizzo info@disegnamo.it

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Lo studio dei personaggi https://www.disegnamo.com/lo-studio-dei-personaggi/ Fri, 23 Nov 2018 19:08:43 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=393 Finalmente è arrivato il momento di dare forma fisica ai tuoi personaggi, di sicuro hai già un’idea precisa del loro aspetto, ma ora devi dedicarti ai singoli particolari sia fisici sia caratteriali: l’altezza, il peso, un particolare tatuaggio, una cicatrice, e poi gli interessi, l’età, la storia personale. Dare un passato al tuo personaggio lo renderà più credibile, interessante e completo. Non è necessario raccontarlo subito al pubblico, ma è essenziale che tu lo conosca.

Voglio inserire a questo proposito un breve testo arrivato da un lettore che, secondo me, spiega molto bene il concetto:
“Alcuni personaggi poi avranno delle cicatrici. Quando si disegna una cicatrice su di un personaggio bisogna chiedersi come se l’è procurata, se è stata poi trattata correttamente, se ha avuto ripercussioni (febbre, infezioni); la cicatrice di un personaggio dovrebbe essere una storia a sé. Mai sottovalutare l’impatto psicologico delle cicatrici su chi le ha ottenute, citerò ad esempio Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti. L’idea dell’ordine gli è venuta durante una crisi mistica, occorsa nella convalescenza da un insieme di traumi accadutigli sul campo di battaglia. Suggestivo, no? La prima cicatrice non si scorda mai.
Visto che i nostri personaggi di solito riflettono una parte di noi stessi o la parte palese di qualche figura esterna, immaginare come quella ferita incida o non incida sul personaggio immedesimandosi nello stesso, visualizzare l’episodio in cui è stata inferta come fosse un ricordo, e vedere se è verosimile o se ci sono errori logici. Ad esempio Ryo ha una vistosa cicatrice sotto il labbro inferiore, gli chiedono come se l’è procurata e lui parla di un incidente in macchina, lo sceneggiatore impone un flash back, e si vede un’automobile di marca Honda tamponare una della Nissan colpendola sulla fiancata. Poi si vede Ryo uscire dalla Nissan. La Nissan è l’auto tamponata; è molto difficile che Ryo si sia ferito al mento, piuttosto, se aveva le cintura di sicurezza può avere un’ustione sul collo, sul lato sinistro; ehm destro, il posto di guida è invertito rispetto all’Italia.
Una ferita di arma da fuoco può far male per anni dopo che è stata inferta, ed è molto difficile abituarsi all’idea. Una ferita di taglio al volto fa impressione perché il veicolo più verosimile è la mano di un’altra persona, (in un incidente sul lavoro si tende a proteggere il volto con le mani) due cicatrici da taglio diverse indicano diversi episodi (diverso l’infermiere che ha messo i punti, diverso l’ambiente batterico con cui sono venute a contatto diverso il decorso).
In una rissa con il coltello il 90% degli sfregi di taglio vengono inferti al lato sinistro del volto, perché questa è la percentuale dei destrorsi, una cicatrice verticale da coltello sul lato destro fa più pensare a un incidente.
Una cicatrice sul torace che sia orizzontale è stata inferta all’improvviso, altrimenti le braccia avrebbero deviato la lama, e non è degna di uno spadaccino invincibile. Una cicatrice di traverso sul naso sembra piacere molto ai giovani autori. Capita quando si impara a usare la spada. Per studiare come e dove vengono colpiti gli spadaccini ci si dovrebbe improvvisare appassionati di scherma e kendo.
Poi c’è il famoso detto: chi si scotta con l’acqua calda avrà paura della fredda. Tante cicatrici di età diversa appartengono a qualcuno con scarso istinto di conservazione, e difficilmente a un vecchio decrepito, sicuramente un avventuriero avrà molte cicatrici da cattiva rasatura […]. Senza attardarmi a spiegare ogni possibile cicatrice invito senz’altro il lettore a non sottovalutare l’importanza della documentazione.” (Ale MoB)

Ti consiglio di farti una tabella scritta dove indicare tutti i dettagli del personaggio, compresi i gusti personali, i rapporti con famigliari e amici stretti e gli atteggiamenti nei confronti degli altri.
Solo a questo punto puoi passare al disegno indicativo con le caratteristiche fisiche: ritrai il tuo personaggio in tutte le posizioni e fai anche un ingrandimento del volto o di particolari importanti, in modo da avere tutto ciò che serve sempre a portata di mano.

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Particolari della figura umana https://www.disegnamo.com/particolari-della-figura-umana/ Fri, 23 Nov 2018 19:04:26 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=390 DISEGNARE MANI E PIEDI

Saper disegnare proporzionalmente il corpo nel suo insieme è importantissimo per chi decide di iniziare a disegnare fumetti, ma altrettanto importante è disegnare bene ogni singolo particolare dell’anatomia, come mani, piedi e viso. Non c’è niente di peggio che un bel disegno rovinato da una mano o un piede sproporzionati o malfatti, d’altronde saper disegnare bene questi elementi non è semplicissimo, richiede tempo e pazienza, e anche in questo caso un buon modello.
Di seguito trovi l’anatomia di mani e piedi e poi dei disegni in varie posizioni da poter copiare.

Ti è molto difficile disegnare le mani senza una base? Se osservare le tue non è sufficiente, prova ad acquistare uno di questi modelli in legno:

VISO

Il viso del vostro personaggio è importantissimo, difatti è proprio attraverso il viso che si denota il carattere, l’umore, e molte altre caratteristiche.
Lo stile di disegno del viso cambia da autore a autore e da nazione a nazione: in America trovate personaggi molto realistici, mentre in Giappone, nei manga, ci sono proporzioni estremamente diverse anche tra un disegnatore e l’altro. Queste differenze dipendono dalla cultura e dallo stile dell’artista. Prima di cimentarvi in un vostro stile è opportuno studiare anche per il viso le proporzioni e le linee base di riferimento.

COME DISEGNARE UN VOLTO PASSO A PASSO

Iniziamo con il volto frontale. Per prima cosa, come già fatto per la figura intera, osserviamo attentamente l’anatomia del volto umano.
Ti posto qui sotto un’immagine della muscolatura a cui sono state sovrapposte le linee basilari per tracciare un disegno.

Come puoi notare, la testa si può dividere in 4 fasce:
1 – Dall’estremo del capo all’attaccatura dei capelli
2 – Dall’attaccatura dei capelli agli occhi
3 – Dagli occhi alla bocca
4 – Dalla bocca al mento
Già tracciando prima queste 5 righe sarai facilitato nel tuo disegno. Una volta fatto, devi disegnare un cerchio che parte dall’estremo della testa e arriva circa a metà tra la linea degli occhi e quella della bocca, poi una riga per segnare la metà verticale del cerchio.
Ora conosci il punto esatto in cui dovrai posizionare il naso. Per tracciare la parte inferiore del viso bastano un paio di linee a definire il contorno e la mascella.

Per il profilo il cerchio è più grande, deve partire dall’estremo della testa e arrivare circa a metà tra la linea della bocca e dell’estremo del mento: questo cerchio corrisponde a tutta la dimensione del cranio.
Le linee di riferimento ti aiuteranno a posizionare l’occhio, da quell’altezza partirà la forma del naso. Una prominenza triangolare a cui segue una linea leggermente inclinata per delimitare bocca e mento.

Visto lo schema, prova a disegnare un volto:

LE ESPRESSIONI

La prima volta che disegnerai un personaggio sarà necessario fare uno studio. Significa che, oltre a disegnarlo di fronte e di profilo, dovrai delinearne il carattere e disegnarlo con diverse espressioni.
Le parti del viso che si modificano con il cambiamento di espressione sono molte, in certi casi la faccia si deforma del tutto. Nei due esercizi che seguono ti propongo si studiare le espressioni.

ESERCIZIO 1
STUDIAMO LE ESPRESSIONI

Scopo: riuscire a disegnare personaggi espressivi.

Tempo: 10 minuti circa a personaggio.

Materiale occorrente:
– 1 foglio da disegno liscio semplice
– 1 matita di durezza media
– 1 gomma
– 1 riga da disegno

Presa come esempio l’immagine qui sopra e tenuto conto della spiegazione precedente (come creare le linee guida per disegnare un volto), fai 16 disegni tracciati a matita con le espressioni che vedi.
Non devono essere disegni finiti e particolareggiati, devi riuscire a rendere l’idea con pochi tratti e, facendolo, capire come il viso si modifica al cambiare dell’espressione.

Esempio:

ESERCIZIO 2
STUDIAMO ETÀ DIVERSE E TRATTI SOMATICI

Scopo: riuscire a disegnare personaggi espressivi di diverse razze ed età.

Tempo: 10 minuti circa a personaggio.

Materiale occorrente:
– 1 foglio da disegno liscio semplice
– 1 matita di durezza media
– 1 gomma
– 1 riga da disegno

Presa come esempio l’immagine qui sopra e tenuto conto della spiegazione precedente (come creare le linee guida per disegnare un volto), crea 25 personaggi tracciati a matita delle persone in foto.
Non devono essere disegni finiti e particolareggiati, devi riuscire a rendere l’idea con pochi tratti e, facendolo, capire come il viso si modifica in base all’età, all’espressione e ai tratti somatici tipici dell’etnia.

OCCHI

Gli occhi trasmettono emozioni e personalità, dagli occhi si capisce subito l’umore, gli occhi sono lo specchio dell’anima. Proprio per questo sono la parte più importante del nostro personaggio. Scegli con cura gli occhi: la forma, il taglio, il colore. I tipi di occhi che si possono disegnare sono infiniti e ognuno trasmette emozioni diverse.
A seguire trovi degli esempi di occhi: dal modo in cui si disegnano sia di fronte che di lato, alle varie espressioni. Prova a copiarne qualcuno.

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Carta e squadre https://www.disegnamo.com/carta-e-squadre/ Fri, 23 Nov 2018 17:32:19 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=334 CARTA

Non è indispensabile usare carta di alta qualità per le vignette di prova, una superficie consistente ed elastica permette di produrre un’immagine pulita e fa durare di più il lavoro originale.
Il peso e la superficie più adatta dipendono da molti fattori, tra cui la tecnica prescelta e la necessità o meno di poter cancellare facilmente o inumidire la carta quando si esegue un lavoro a colori.

Superfici

È molto importante scegliere un tipo di carta che si adatti al proprio stile di disegno, ecco alcuni utili consigli per orientarti:
– Se prima di passare l’inchiostro devi disegnare molto a matita, ti servirà un tipo di carta in grado di sopportare le sollecitazioni della gomma, in modo da rendere possibile la finitura.
– Se decidi di usare i pennelli utilizza una carta a grammatura elevata e di buona qualità: per penna e colori acquosi usa una carta molto assorbente come quella consigliata per gli acquerelli.
– Prima di iniziare un lavoro testa sempre la carta, verificando la qualità della superficie.
– Molti cartonati lisci sono passati a caldo con gesso per avere una finitura semi lucida, questa superficie è molto indicata per collage e disegni a pennello ma, in caso di linee marcate a pennino, può far spargere inchiostro perché la punta incide il materiale fino allo stato assorbente sottostante.
– È importante controllare la qualità del bianco della carta che a volte può essere tendente al giallo o al grigio, per farlo basterà applicare sulla carta un po’ di liquido correttore o tempera bianca e guardare la differenza.

Carta e cartoncini lisci

Presentano una superficie liscia e non porosa, l’inchiostro asciuga senza penetrare in profondità.

Carta pressata a caldo e a freddo

Esistono due lavorazioni per questa carta: pressata a caldo (finitura liscia) e pressata a freddo (finitura più ruvide e fibrosa). Entrambe sono indicate per il disegno a penna, acquerello e guazzo.

Cartoncini da disegno

I cartoncini per illustrazioni e grafica sono disponibili in una vasta gamme di spessori e finiture, con superfici compresse o con lo strato superiore removibile. I cartoncini per il disegno al tratto sono lisci e perfettamente ricettivi all’inchiostro, mentre quelli per illustrazione hanno una finitura paragonabile a quella delle carte per acquerello.

Carta da lucido

È una carta molto lucida, sottile e opaca che serve per ricalcare. Utile per abbozzi e per costruire immagini con maschere sovrapposte, ma non indicata per un lavoro di grafica finito.

Carta da layout

Carta bianca a grana fine, semitrasparente, molto comoda da tenere in studio. Si può usare per abbozzi, pennarelli e prove di colore, ma non per dipingere, inoltre, essendo traslucida, consente di passare da un abbozzo o da un layout al successivo ricalcando.

Carta da disegno

Sconsigliata per lavori dipinti o molto elaborati, è tuttavia utile per disegni a pennarello e schizzi. Esistono leggere differenze di spessore, a seconda della marca. La carta da disegno doppia è pesante, resistente e molto liscia.

Acetati

Si tratta di fogli di plastica trasparente, sono resistenti e semirigidi, possono essere usati come maschera, ad esempio per inserire successivamente le scritte sulle vignette.

RIGHE E SQUADRE

Ogni disegnatore quando lavora deve sempre avere accanto a sé una riga, le comuni righe di plastica che si acquistano in cartoleria vanno benissimo, quelle di legno tendono a essere imprecise con il tempo, invece, se vuoi una riga che duri a lungo sono consigliabili quelle di metallo che hanno il pregio di non rovinarsi molto facilmente tagliando con il taglierino. Possibilmente la riga dovrebbe essere lunga quanto il foglio su cui si lavora, almeno 40-50 cm.
Può essere utile avere a portata di mano un righello di 15-20 cm per tracciare linee più corte. La riga deve avere il bordo smussato, difatti se fosse piatta l’inchiostro potrebbe infiltrarsi di sotto.
Oltre alla riga è utile procurarsi anche una squadra con l’angolo a 45°, ti servirà soprattutto se disegnerai delle strisce.
Se disponi di un tavolo da disegno potrebbe tornare utile una squadra a T che permette con facilità di tirare linee dritte.

SAGOME

La sagoma più diffusa è sicuramente il curvilinee che rappresenta diverse curve concave e convesse sul bordo esterno, e alcune elissi al suo interno.
Puoi acquistare un modello multiuso o una serie con curve di varie dimensioni.
Altre sagome utili sono i cerchi e le elissi, con queste si possono disegnare con facilità curve simmetriche come il bordo di una ciotola o un piatto. Entrambi gli strumenti serviranno poi per disegnare i balloons (sempre dopo aver completato le scritte).

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Strumenti https://www.disegnamo.com/strumenti/ Fri, 23 Nov 2018 15:53:25 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=327 I fumetti e le vignette possono essere creati con qualsiasi mezzo, tecnica e stile, ma sono perlopiù associati ai disegni in bianco e nero. Pertanto, iniziamo col prendere in considerazione questo approccio. Segue una lista di strumenti indispensabili per il futuro fumettista.

MATITE

Puoi scegliere tra le matite tradizionali, con l’esterno in legno, o i portamine. La scelta della matita è molto personale: c’è chi preferisce quella tradizionale perché riesce a ottenere un’ampia varietà di tratti, chi invece opta il portamine, per il segno pulito e preciso che questo strumento conferisce.
Anche la morbidezza della mina dipende da una scelta personale: il tratto che si va a segnare sulla carta non deve essere né troppo forte né troppo leggero, ma soprattutto devi stare attento a non creare solchi sul foglio o segni incancellabili.
Alcuni artisti preferiscono usare la matita H, in quanto traccia una linea grigia molto leggera, ma essendo dura tende a segnare la carta se usata con mano pesante. Questo potrebbe rappresentare un problema qualora, in seguito, si dovesse applicare l’inchiostro al disegno: a causa della superficie danneggiata della carta, infatti, si possono formare macchie e l’inchiostro può spandersi nelle righe (soprattutto su cartoncino). Se invece hai un tratto sicuro e uno stile pulito e immediato, una matita H può andare bene. Similmente anche usare una matita troppo morbida può creare problemi, difatti scegliendo una B o una 2B, se non hai la mano “leggera”, rischi di macchiare tutto il foglio, creando segni difficilissimi da togliere.
Se vuoi maggiori informazioni su questo strumento e qualche esercizio per scegliere la matita più adatta a te, consulta la sezione disegno a mano/la matita.

Di seguito ti metto il collegamento a qualche ottimo prodotto disponibile su Amazon:


CANNUCCE E PENNINI

Lo strumento tradizionale del vignettista rimane sempre la cannuccia. Purtroppo, non esiste un metodo semplice per cominciare a disegnare subito perfettamente con una cannuccia. II fattore critico è la comodità: bisogna trovarsi a proprio agio con una penna per poterla usare con mano sicura. Vari sono i pennini consigliabili per le diverse qualità del tratto.

IL PENNINO DEVE ESSERE FLESSIBILE, DUREVOLE, ADATTABILE

Per iniziare, acquista una penna stilografica con il pennino a punta e non squadrato. Una volta scoperti gli effetti che si possono creare, potresti provare alcuni dei pennini professionali standard. In sostanza, esistono due tipi di cannuccia: corta o lunga. Come nel caso dei pennelli, alcuni preferiscono usare un manico lungo con un piccolo peso all’estremità per controbilanciare la punta; altri optano per un manico corto, che ha il vantaggio di poter essere riposto in un astuccio o infilato in tasca. Dato che vi sono attacchi diversi per pennini più grandi o più piccoli, se intendi usarne diversi assicurati che la cannuccia si adatti a quello scelto.

Penne stilografiche

Queste penne sono comode da usare e la gamma che si trova in commercio comprende un certo numero di tipi adatti al disegno. Il problema principale è che l’inchiostro usato non è impermeabile. Gli inchiostri impermeabili, infatti, rischiano di ostruire la penna. Per ovviare a questo inconveniente la scelta può ricadere sugli inchiostri permanenti, meno densi della china ma più versatili in questo contesto.
La gamma dei pennini è limitata. Non esiste un pennino per penna stilografica che possa eguagliare la finezza della penna per cartografia o la flessibilità della maggior parte delle cannucce.
Dovrete lavorare con tratti ampi e su una scala adeguata, nulla di troppo piccolo o con dettagli delicati.

Rapidograf

È un tipo di penna che, nei lavori di grafica, consente di ottenere un tratto perfetto per bordi e linee diritte.
Il “pennino” che convoglia l’inchiostro è un tubicino metallico di dimensioni comprese tra 0,1 mm e 2 mm. Data la durezza meccanica della punta, il rapidograf non è indicato per il disegno espressivo. Grazie a questa stessa caratteristica, però, è l’ideale per realizzare una puntinatura uniforme.
Per avere altre informazioni circa penne e inchiostri o per vedere qualche tecnica, consulta la sezione disegno a mano/penna e inchiostro per saperne di più.

PENNELLI

Ti serviranno due tipi di pennelli: uno per disegnare, l’altro per applicare il colore. Molti li giudicano scomodi per disegnare, in quanto le setole sono più difficili da controllare rispetto a un pennino. Come per qualsiasi strumento da disegno, la comodità è l’elemento più importante ed è decisivo ai fini della scelta tra un pennello bombato a punta fine, che può trattenere una grande quantità d’inchiostro, o un pennellino piatto 00 per finiture. Dovrai anche stabilire se usare un pennello con manico corto o lungo, che fa da contrappeso.
Per riempire di nero aree estese, un pennello sintetico più grande è comodo e veloce. Per questo tipo di lavoro, alcuni usano un cotton fioc, che produce una splendida finitura.
Anche i pennelli vecchi e consumati possono tornare utili nelle tecniche a “pennello asciutto”: ad esempio se bisogna aprire e trascinare le setole, l’operazione che rovinerebbe un pennello nuovo.
Troverai più informazioni riguardo ai pennelli nella sezione disegno a mano/strumenti e supporti.

INCHIOSTRI DA DISEGNO

L’aspetto più importante di un inchiostro nero da disegno è la sua impermeabilità o meno.

IL TRATTO DEL DISEGNO A INCHIOSTRO NON DEVE SCIOGLIERSI SE, UNA VOLTA ASCIUTTO, INTENDETE RIPASSARLO CON UN COLORE DILUITO

La china è la scelta migliore, ma verificate che sia perfettamente impermeabile e che non si tratti di un inchiostro speciale non impermeabile venduto con lo stesso nome.
Al giorno d’oggi si trovano in commercio anche altri inchiostri speciali molto neri di marche diverse.
Acquistatene una boccetta grande: è più economica e non rischierete di trovarvi sprovvisti nel bel mezzo di un lavoro.

Questa ad esempio è un’ottima china:

PENNARELLI

Tale termine comprende tutti i tipi di penne da disegno con punta in feltro o in fibra, molto sottile o molto larga. Diversi inchiostri neri per pennarelli sono ad acqua e non danno un vero nero, ma un misto di blu e arancione. Questo aspetto è importante nei lavori che verranno stampati poiché si avrà un tratto otticamente più chiaro. Gli inchiostri a spirito (inchiostro non grasso composto da una sostanza acquosa, colorante e solvente) sono semipermanenti e più neri, si riproducono bene e possono essere ripassati con un colore diluito.
In genere, i pennarelli offrono una gamma espressiva limitata riguardo alla qualità del tratto, ma sono molto più comodi, rapidi e facili da usare rispetto alle cannucce per bozzetti e layout. Per ripassare i contorni a matita potete optare per dei pennarelli numerati, ad esempio la linea Fineliner della Faber Castell: ci sono sia pennarelli a punta tonda normale (si parte dai 0,1 mm fino ai 0,7 mm) sia pennarelli con punta brush, Pitt Artist Pen Brush, con cui si riescono a ottenere tratti molto simili a un vero e proprio pennello, ma con la comodità di una penna. Questi ultimi sono disponibili anche con inchiostro di china.
Per colorare invece optate per i marker pen, sono dei pennarelli dotati di due punte (una a estremità), una grossa e l’altra sottile, i più noti sono i Promarker Pantone della Letraset Winsor & Newton o i marker della Copic. Riescono a dare un segno uniforme e resistono bene all’acqua, qualità molto utile per le correzioni a tempera, inoltre hanno una vastissima gamma di colori. Vedi disegno a mano/marker pen.

RETINI

Molti disegnatori preferiscono aggiungere una tonalità di grigio ai lavori da stampare in bianco e nero.
I retini già pronti costituiscono una valida alternativa alle tecniche pittoriche. In sostanza si tratta di puntini neri che vengono stampati uno vicino all’altro dando l’idea ottica del grigio uniforme. La “grana” e le dimensioni dei puntini variano, pertanto si possono avere grigi intensi e scuri o tonalità più luminose. La concentrazione, che varia dal 10 al 90% di nero, esprime la quantità di punti per centimetro quadrato.
Più primitivo è il metodo di stampa, più deciso deve essere il retino. Tenete presente che la stampa può scurire le tonalità più chiare: per ottenere un grigio medio, è meglio usare il 10 o il 20%.
I retini si presentano come fogli autoadesivi, con una pellicola protettiva da staccare al momento dell’applicazione, o trasferibili; in questo caso, per applicarli uniformemente, occorre sfregarli con un’apposita spatolina.
I retini trasferibili devono essere tagliati più grandi del necessario e rifilati nella giusta forma una volta applicati. Utilizza una lama molto affilata, ad esempio un bisturi da disegno, con mano leggera. Non usare i tipi autoadesivi sui disegni fotocopiati, in quanto il retro appiccicoso del retino può asportare una parte dell’inchiostro.
Sono disponibili in commercio retini neri con vari disegni e anche retini a colori, utili e rapidi da applicare, per stili decorativi o formali in cui sono richieste tonalità uniformi.
I retini inoltre si possono sfumare: si applicano sulla tavola e si schiariscono (grattano) con una gomma matita. I puntini vengono via abbastanza facilmente, creando in questo modo degli effetti interessanti.

Questi retini sono importati direttamente dal Giappone e recensiti bene:

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Marker pen https://www.disegnamo.com/marker-pen/ Wed, 21 Nov 2018 16:36:44 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=314 I marker pen sono pennarelli a base alcolica non tossica da utilizzare su carta. Sono ideali per diversi utilizzi, in particolare per i disegnatori di fumetti, i designer, gli stilisti, gli architetti o qualunque artista che voglia ottenere con pochi tocchi dei tratti pieni e vibranti.
Tra i più noti ci sono i marker della COPIC, con una gamma di ben 358 colori. Si possono acquistare sfusi o in set di determinate gradazioni in base all’utilizzo. Sono dotati di due punte, una per lato: una punta fine e una grossa per le campiture. Le punte sono fini o superfini, a pennello, tonde, calligrafiche e a scalpello. Una volta finito il colore, il pennarello non si butta, si può acquistare separatamente l’inchiostro per ricaricarlo. È sufficiente togliere la punta con delle apposite pinzette e riempire il serbatoio.
E se la punta si rovina a forza di colorare? Nemmeno in questo caso il pennarello si butta, si possono acquistare le punte di ricambio disponibili di diverse dimensioni e forme. Praticamente dei pennarelli dall’utilizzo infinito.

Si possono usare in molti modi e, per ottenere nuove tonalità, si possono mescolare tra loro gli inchiostri.
Oltre ai pennarelli base sono disponibili tantissimi strumenti per ottenere i più svariati risultati.
Il “Set Aerografia”, ad esempio, è un sistema che attraverso l’utilizzo di bombolette di aria compressa collegate al marker, permette di ottenere un effetto aerografo. Molto utile per creare sfondi e riempire grosse superfici. Per cambiare colore è sufficiente inserire il nuovo pennarello, inoltre si possono ottenere diversi effetti a seconda della punta scelta e del modo in cui è inserito il pennarello.

COPIC ha inoltre creato dei pennarelli neri numerati: le punte vanno dai 0,03 mm agli 8 mm, c’è anche una nuova punta più spessa a effetto pennello. Ricaricabili anche questi, sono ottimi per ripassare i disegni a matita e definire i contorni prima della colorazione poiché sono resistenti all’acqua e all’alcool, quindi ideali per l’utilizzo con altre tecniche di colorazione, ad esempio chine o acquerelli. Infine resistono ai raggi UV, durando a lungo nel tempo
La punta a pennello è molto pratica se ti stai cimentando per la prima volta con manga e fumetti e non usi bene i pennelli tradizionali.

L’ultima novità è la gamma di 12 colori per queste penne con punta di spessore 0.3 mm o brush. Fantastici per scrivere a colori, definire dettagli o fare esercizi di calligrafia.
Ma veniamo al fulcro del discorso: cos’hanno i pennarelli COPIC in più rispetto ai pennarelli normali?
Nel momento in cui ne impugni uno te ne rendi conto. Il colore viene assorbito dalla carta creando tinte piatte perfette, senza lasciare segni tra un tratto e l’altro, tuttavia, se ripassi sopra ottieni dei toni più scuri, ideali per creare il senso di profondità, le ombre o semplicemente per riprodurre un effetto “dipinto realistico”. Puoi giocare usando più colori simili per ottenere sfumature perfette come quando dipingi, ma con una facilità estrema: sarà sufficiente un minimo di manualità per avere risultati straordinari.

Esiste anche un marker neutro che puoi usare per creare delle sfumature che partono da una tinta precisa e finiscono gradualmente. Per altri giochi di luce, per le rifiniture o per correggere i piccoli errori c’è l’Opaque White: un bianco coprente a base acquosa. Nel caso tu non lo abbia, puoi usare una tempera bianca.
In rete si trovano anche molti video riguardo l’utilizzo di questi prodotti, ti metto qui alcuni lavori che permettono di vedere quanto sia semplice e immediato l’utilizzo dei marker.

Dove comprarli? I marker pen si possono acquistare nei negozi specializzati di belle arti o online, puoi dare un’occhiata sul sito www.bellearti.it oppure optare per i link che ti metto qui sotto di Amazon.

Copic set base, 12 colori per iniziare a sperimentare:

Set Copic con 5 colori per definire la carnagione più 1 pennarello nero sottile da 0.3 mm

Set Copic da 24 pennarelli, per l’artista che non deve chiedere mai!

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Gli acrilici https://www.disegnamo.com/gli-acrilici/ Sat, 17 Nov 2018 17:48:21 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=234 Asciugano con estrema facilità e per questo dovrai fare attenzione a non lasciare aperto troppo a i barattoli aperti: potrebbe seccarsi tutto il pigmento ancora contenuto; inoltre sono facilmente amalgamabili tra loro.
Si diluiscono con acqua e si può schiarire il colore con un medio, cioè la preparazione base del colore senza il pigmento. Questo procedimento permette di mantenere inalterata la consistenza del colore, aumentando soltanto la trasparenza della tinta. Trovi in commercio medi opachi o brillanti, in gel o fluidi. Esiste anche un medio “ritardante” che permette di allungare i rapidi tempi di essiccazione di questa pittura. Infatti, una volta asciugato, è impossibile modificarlo.
I colori acrilici sono molto più facili da usare dei colori a olio. Non servono accorgimenti particolari per stendere gli strati successivi di colore, proprio grazie all’essicazione rapida, e non si corre il rischio di crepe sulla superficie dipinta. Le moderne emulsioni acriliche sono estremamente stabili nel tempo, non sono soggette a ingiallimenti o a qualsivoglia mutamento chimico.
La nota dolente è che richiedono una rapida stesura. Il tempo per manipolare il colore sul supporto è molto limitato e quindi si rischia di rimanere con il lavoro non finito poiché il pigmento si è già asciugato.
Ti invito comunque a provare questi colori perché possiedono un’infinita versatilità cromatica. Oltre all’ampia gamma di tonalità a disposizione sul mercato, un colore acrilico può essere utilizzato in sfumature o velature estremamente chiare e trasparenti, oppure in pesanti impasti usati per rendere striature molto ricche di pigmento.
Puoi usarli diluendoli al massimo, come se fossero acquerelli e, applicando un secondo strato di colore, questo si depositerà sul primo senza coprirlo completamente, ma dando luogo alla formazione di un terzo colore che presenterà una maggiore profondità rispetto allo stesso colore ottenuto sulla tavolozza.
In questo caso ti consiglio di usare come supporto la carta per acquerelli, dove i risultati sono più facili da controllare.

COSA SERVE PER INIZIARE

Similmente alla tempera, i colori acrilici sono molto semplici da usare, si possono tranquillamente diluire con acqua, asciugano velocemente e quindi sono ideali su carta, inoltre si mescolano tra di loro molto bene per cui per iniziare sono sufficienti pochi colori base.
I colori in commercio sono disponibili in tubetti o vasetti di varie dimensioni.
Una marca abbastanza diffusa che troverete facilmente in colorifici o altri negozi è Ferrario con la sua linea APA Color che propone una vasta gamma di colori da 20 ml fino 1000 ml. Questa azienda ha tante tipologie di colori, dagli acrilici fluidi, utilizzabili praticamente senza diluire e disponibili in più di 60 tonalità, ai colori fluorescenti o con effetti particolari. Non manca una linea più ricercata per artisti esperti.
Come per le tempere, i colori che ti servono per iniziare sono i primari più bianco e nero, a questi puoi aggiungere altri colori più difficili da ottenere, come ad esempio terra d’ombra, blu oltremare, verde veronese e rosso carminio. Se hai pochi fondi a disposizione, puoi tranquillamente utilizzare i primari per ottenere gli altri colori, all’inizio l’operazione richiederà un po’ di esercizio, con il tempo diventerà semplice.

Prova questo set di 12 colori della Ferrario:

Con questo set di Artina di 10 colori da ben 120 ml a tubo potrai sperimentare:

Guarda il video dimostrativo del set Artina:

I pennelli si devono scegliere in base all’effetto che si vuole ottenere, ricorda però di immergerli subito in acqua dopo l’uso perché il colore si potrebbe seccare sul pennello provocando un danno irreparabile.
Anche le superfici su cui si può dipingere sono molte, si può usare tela, carta, cartone, legno, faesite, intonaco, argilla, tessuto e altri supporti, basta che non abbiano una superficie grassa.
Se opti per la tela ricorda di dare una o due passate con del colore bianco prima di iniziare a dipingere, in modo da creare una base.
Se invece scegli il legno rammenta che la superficie prima di essere dipinta ha bisogno di essere trattata. Puoi usare una tavola di truciolare o multistrato (nei negozi di ferramenta ne trovi già pronte in vari formati e spessori o puoi fartela tagliare su misura a costi contenuti), per prepararla dovrai dare una mano di stucco bianco per legno, lasciare che asciughi e quindi levigare con carta vetrata, se necessario ripetere due o tre volte l’operazione finché la superficie non risulterà liscia e omogenea. Dopodiché, prima di iniziare a dipingere, dai una o due mani di bianco per preparare la base.

COME DIPINGERE

I colori acrilici hanno il pregio di restare molto brillanti una volta asciutti (a meno che non usi appositamente dei colori opachi), proprio per questo sono particolarmente adatti per illustrazioni e fumetti o animazione. Come detto già all’inizio, questi colori asciugano rapidi per cui è necessaria una certa velocità e abilità nell’utilizzo, che acquisirai con l’esercizio. Questo aspetto li rende sicuramente poco adatti alla realizzazione di ritratti e paesaggi che necessitano di molto tempo e correzioni, piuttosto sono l’ideale per pitture studiate accuratamente prima di applicare il colore.
Se devi realizzare un quadro di grandi dimensioni ti conviene prima preparare un bozzetto in scala e, una volta pianificato il tipo di lavoro, iniziare a dipingere.
A differenza della tempera i colori acrilici non screpolano e non si sfaldano, nemmeno se “trattati male” o asciugati con il phon.
Un’altra caratteristica fondamentale è che i colori acrilici una volta asciugati sono impermeabili, difatti anche bagnandoli non si sciolgono più, per questo si può stendere sopra un altro colore senza paura che si mescoli a quello sotto, cosa impossibile con le tempere. Questa caratteristica, però, spesso impedisce di creare effetti particolari e sfumature, per questo gli acrilici sono indicati per la pittura a “contorni duri”, ovvero per aree di colore piatte e uniformi con bordi dritti.
Per realizzare delle aree di colore uniformi si renderà necessario dare più passate, difatti questi colori non sono molto coprenti; le passate dovranno essere leggere e uniformi, meglio se incrociate. Anche la quantità di colore sul pennello sarà limitata per non creare sgradevoli venature di colore in eccesso. Per creare effetti interessanti si può stendere il colore con una spugna o addirittura tamponarlo: se devi create una sfumatura dal chiaro al scuro invece di usare due colori contemporaneamente e sfumarli al centro puoi stendere prima un colore, una volta asciutto tampona con una spugnetta o un pennello apposito l’altro colore che dovrà essere particolarmente denso, oppure quando il colore non è ancora asciutto sfuma con un pennello bagnato d’acqua.
Se quello che desideri è un effetto particolare, prova a schizzare il colore con uno spazzolino vecchio, ma attento a coprire tutto quello che non si deve macchiare.
Gli acrilici sono anche indicati per il collage e le tecniche miste, infatti se appoggi del materiale sopra il colore fresco, una volta asciugato non riuscirai più a staccarlo.

Come puoi vedere in questo esempio, gli acrilici si prestano molto bene per composizioni con più effetti. In questo caso, se vuoi ottenere dei contorni perfetti ti conviene “sigillare” le zone che non lavori con nastro adesivo e carta.

Questo è un esempio dei colori vibranti che si possono ottenere ad acrilico. Come spiegato prima, i toni non sono sfumati ma sovrapposti: prima il giallo a sinistra e un azzurro a destra, poi, a superficie asciutta, l’arancio e il blu con pennellate volutamente imprecise per permettere di vedere il colore sottostante. Solo in pochi punti i due colori si fondono, dando vita a un azzurro/verde, per il resto del quadro sono ben distinti.

L’acrilico ti permette di giocare, di maltrattare la superficie e di creare spessori. Qui è stato posto un abbondante strato di bianco, da fresco è stato sovrapposto del blu, spalmato con una spatola in senso orizzontale. I due colori, dove ancora bagnati, si sono mescolati. A seguire gli altri colori, sempre con l’utilizzo di spatole al posto dei pennelli.

Prova a usare questa pasta acrilica di Maimeri per modellare e dare volume al colore:

Ovviamente puoi scegliere soggetti di qualunque tipo, ma non cercare di ottenere con l’acrilico un risultato simile all’olio: questa tecnica va sfruttata per i suoi punti di forza.

Ecco un piccolo video realizzato da Maimeri che spiega le fasi principali della pittura con acrilico e riassume quanto scritto in questo articolo:

Vuoi provare degli effetti particolari? Questo medium per acrilici ti permette di fluidificare il colore e colarlo direttamente sulla tela, guarda il video:

Guarda gli approfondimenti sul FLUID ACRYLIC


ESERCIZI

Anche per i colori acrilici puoi provare gli esercizi proposti per le tempere. Per divertirti di più, prova questo:

EFFETTI E SFUMATURE

Scopo: riuscire a creare effetti e sfumature con più strumenti.

Tempo: variabile in base alla persona.

Materiale occorrente:
– i colori primari (magenta, giallo, blu) più il bianco e il nero
– pennelli di diverse forme e dimensioni
– 1 ciotola per l’acqua
– 1 tavolozza
– 1 tavola di legno 50×50 cm spessa 1 cm con la base giù preparata per la pittura (vedi sopra le indicazioni)
– matita e gomma per bozzetto

In questo esercizio voglio farti copiare dal vero un pezzo di marmo naturale. Per cui per prima cosa cerca un campione, ad esempio una piastrella di marmo, sarebbe meglio avere il materiale fisico a portata di mano, ma andrà bene anche una fotografia a buona definizione, in maniera da distinguere tutti i particolari. Scegli pure la trama che preferisci.
Dopo aver preparato la tavola di legno, bordi compresi, inizia la copia del marmo. La fase 1 è l’osservazione. Guarda attentamente il tuo soggetto, definisci i colori di cui avrai bisogno e abbozza con un leggero tratto a matita le venature principali.
In questo esercizio è concesso tutto: pennelli, spugne, spazzolini, garze o altro. L’importante è ottenere un effetto finale molto realistico, cogliendo lo “spirito” del soggetto, e liscio come il marmo.
Dipingi anche i bordi per dare tridimensionalità all’opera. A lavoro finito lucida con un panno la superficie e, se lo desideri, passa un velo di cera solida neutra e strofina con un tessuto morbido. Il quadro può essere appeso senza cornice.


PULIRE E CONSERVARE

La pulizia dopo l’uso degli acrilici è più importante di qualunque altro tipo di colore, infatti, se lasci asciugare anche solo parzialmente il colore sui pennelli, questi diverranno inutilizzabili, è quindi importantissimo lasciare gli strumenti in ammollo nel contenitore dell’acqua anche per pochi secondi. Alla fine dell’uso andranno puliti con cura con acqua (meglio calda) e sapone.
La tavolozza consigliata per questo tipo di colori è in ceramica o vetro perché questo materiale è molto più semplice da pulire: una volta sporca, se il colore si è seccato sopra (molto probabile), basterà lasciarla per un po’ di tempo in acqua calda e questo si staccherà come un foglio. Se si opta per una tavolozza in plastica non sempre si riuscirà a togliere completamente il colore, però questo non comporterà un grave problema, infatti, usando sopra un altro colore, quello sotto non si scioglierà. Alcuni artisti addirittura non puliscono la tavolozza, aspettano semplicemente che il colore asciughi sopra, per pulirla solo quando lo spessore di colore formato è consistente, cosa comunque non consigliabile. Un’alternativa poco ecologica sono i piatti di plastica usa e getta.
I dipinti non necessitano di attenzioni particolari perché gli acrilici essendo impermeabili sono molto resistenti. I colori ancora in tubetto o vasetto vanno tenuti in posti freschi e asciutti, ben tappati, altrimenti potresti trovarli secchi.

© 2018 © 2020 Lorena Laurenti. All rights reserved. È possibile fare una citazione dell’articolo includendo il link originale alla pagina e dandone comunicazione all’indirizzo info@lorenalaurenti.it

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Le tempere https://www.disegnamo.com/le-tempere/ https://www.disegnamo.com/le-tempere/#comments Sat, 17 Nov 2018 17:30:19 +0000 http://www.disegnamo.com/?p=223 La tempera è stata fino al XV secolo l’unica forma di pittura esistente. In seguito venne sostituita gradualmente dalla pittura a olio. Ma fino a non più di cinquant’anni fa non esisteva pittore che non adoperasse anche la tempera. Oggi è stata quasi totalmente soppiantata da altri materiali.
I colori a tempera sono particolarmente apprezzati da disegnatori e illustratori perché offrono superfici ricoperte in modo uniforme e coprente.
Formati da pigmenti mescolati con agglutinanti diversi, come la chiara d’uovo, il latte, la caseina, la colla animale o gomme vegetali, che li rendono stemperabili in acqua e quindi di uso molto facile, sono sempre diluibili.
Sono disponibili in tubetti di varie dimensioni e, dato che sono facilmente amalgamabili, si può comodamente lavorare con i colori primari più nero e bianco, che servirà non soltanto per schiarire, ma anche per ammorbidire i toni.
In commercio si trovano colori a tempera agglutinati con colle varie, chiamati anche gouache, usati per rendere in modo uniforme ampie campiture cromatiche.
Caratteristica di questo materiale è la sua opacità, che però permette di sovrapporre pennellate di colore dalle tonalità diverse, senza perdere l’effetto delle sfumature.

COSA SERVE PER INIZIARE

Se sei inesperto e ti avvicini per la prima volta alla pittura, incominciare con la tempera è sicuramente un’ottima idea, infatti è molto semplice da usare ed è anche abbastanza economica. Come detto prima, la tempera è una pittura a base d’acqua, quindi facilmente diluibile, però, a differenza dell’acquerello, i suoi colori sono coprenti.
In commercio il formato più utilizzato per confezionare questi colori è il tubetto, tuttavia si possono trovare anche i vasetti. I tubetti solitamente sono disponibili in due formati: da 60 ml e da 20 ml.
Il formato più grande è consigliabile per i colori che si consumano con più frequenza, come il bianco.
Per iniziare a dipingere puoi acquistare i colori primari più bianco e nero (leggi la sezione Teoria del colore per saperne di più), con questi potrai ottenere tutte le altre tinte. All’inizio ottenere la giusta tonalità di colore risulterà particolarmente difficile e per ottenere la tinta desiderata sprecherai un sacco di colore, per questo ti consiglio di iniziare con materiali economici, finché non avrai più dimestichezza. Se vuoi prendere la strada più breve, puoi acquistare oltre ai colori primari anche altre tinte abbastanza difficili da ottenere per mescolanza, ad esempio terra di siena bruciata, blu oltremare, giallo ocra e rosso carminio.
In commercio esistono delle scatole già pronte con i colori più usati, la Maimeri, ad esempio, parte dal “primary set” con i colori primari più bianco e nero, per passare a scatole da 10 e da 12 tonalità, a salire. Si parte da circa 10/12€, un prezzo decisamente accessibile. In alternativa si può scegliere tra i 54 colori sfusi di gouache o i 27 di tempera fine.

Ecco il “primary set”:

Fila Giotto offre colori molto economici senza grandi qualità tecniche, in quanto pensati per i bambini, ma adatti per le prime prove.
Un’altra marca conosciuta e di ottima qualità è Talens, che offre set pronti di gouache oppure una scelta di circa 60 tonalità sfuse.La qualità del colore solitamente si distingue anche dal prezzo, che nelle belle arti è molto variabile, di norma più alto è, migliore è la resa che si avrà.
Con le tempere si può usare qualunque pennello, sia quelli morbidi sia quelli formati da setole, la scelta dipende soltanto dal tipo di soggetto da dipingere.
Le superfici su cui si può dipingere sono molto varie: quasi tutti i tipi di carta e cartoncino vanno bene, basta solo che il foglio non sia troppo leggero per evitare brutte increspature. Si può stendere la carta anche su un telaio come spiegato nella sezione dedicata agli acquerelli.
Gli altri strumenti di cui si ha bisogno per iniziare sono uno straccio, due vasi per l’acqua, che deve rimanere sempre pulita, e una tavolozza o, preferibilmente, degli scodellini (vedi la sezione Strumenti e supporti).

Potresti optare per il set da 10 colori di Maimeri:

COME DIPINGERE

La tempera ha la caratteristica di schiarire un po’ una volta asciutta per cui, se non conosci bene gli effetti dati dai tuoi colori, ti conviene fare delle prove su ritagli di carta.
Questa pittura prima di essere stesa deve essere diluita con l’acqua, non dovrebbe risultare né troppo liquida né troppo densa. Se aggiungi troppa acqua otterrai un effetto simile all’acquerello, però con velature più opache e spente, se invece ne aggiungi troppo poca il colore sarà molto difficile da stendere, e molto probabilmente seccando si screpolerà (soprattutto se darai più mani di colore).
Con il tempo e la pratica riuscirai a usare la giusta quantità di acqua.
Per affrettare la fase di asciugatura non usare il phon (che invece si può usare con altre tecniche come l’acrilico) perché il colore potrebbe screpolare e scrostarsi dal foglio.
Con i colori a tempera è particolarmente difficile ottenere sfumature, difatti l’unica maniera per ottenerle è lavorare con il colore ancora fresco, cosa non semplice visto che asciuga molto rapidamente.

Puoi provare ad ottenere sfumature usando due colori: stendi il colore 1 a sinistra e il colore 2 a destra molto rapidamente, al centro, dove i due colori si congiungono, dai delle rapide pennellate in modo da sfumarli.

Invece di ottenere sfumature in questo modo puoi anche creare delle fasce di colore di varie gradazione come in questo esempio:

La tempera, invece, si presta molto bene per grandi superfici di colore piatto.


ESERCIZIO 1

STESURA E CONTORNI

Scopo: riuscire a stendere uniformemente la tempera mantenendo i contorni diritti.

Tempo: variabile in base alla persona (da 1 a 3 ore).

Materiale occorrente:
– 3 tubetti di tempera: i colori primari (magenta, giallo, blu)
– 1 pennello piatto di medie dimensioni (n° 8-10)
– 1 ciotola per l’acqua
– 1 tavolozza
– 1 foglio da disegno 50×70 cm spesso e ruvido
– matita, gomma e un righello o delle squadrette

Disegna sul foglio 3 quadrati da 20 cm per lato uno sotto l’altro a distanza di 2,5 cm. Dipingi il primo di giallo primario, il secondo di rosso magenta e l’ultimo di blu cyan.
L’esercizio potrà considerarsi riuscito quanto i lati risulteranno perfettamente dritti (senza l’aiuto di nastro adesivo o tiralinee) e la stesura sarà uniforme e completamente coprente.


ESERCIZIO 2

STESURA E CONTORNI

Scopo: riuscire ad affiancare più colori mantenendo i lati dritti e la stesura uniforme.

Tempo: variabile in base alla persona (da 1 a 3 ore).

Materiale occorrente:
– 3 tubetti di tempera: i colori primari (magenta, giallo, blu)
– 1 pennello piatto di medie dimensioni (n° 8-10)
– 1 ciotola per l’acqua
– 1 tavolozza
– 1 foglio da disegno 50×70 cm spesso e ruvido
– matita, gomma e un righello o delle squadrette

Prova questi fogli ruvidi di Fabriano in pacco da 20 pezzi a un prezzo molto economico:

Disegna sul foglio, centrandolo, un quadrato di 40 cm di lato. Suddividilo in 3 colonne e dipingete la prima di blu cyan, la seconda di rosso magenta e la terza di giallo primario.
L’esercizio si potrà considerare riuscito quanto i lati risulteranno perfettamente diritti (senza l’aiuto di nastro adesivo o tiralinee) e la stesura sarà uniforme e completamente coprente, inoltre non dovrà esserci la presenza di grumi tra una colonna di colore a l’altra.

Una volta eseguiti correttamente questi due esercizi sarai pronto per creare delle composizioni di colore. Prendi spunto dalla figura seguente ed esercitati a mescolare colori primari e secondari come appreso nella teoria del colore.

CONSIGLI

Non avere fretta di finire gli esercizi, è molto facile sbavare i contorni. Traccia prima il perimetro con un pennello piccolo, poi riempi con un pennello più grosso (possibilmente usando pennelli piatti) e ricorda sempre di iniziare a dipingere dai colori più chiari che sono più facili da correggere.

Ecco qualche opera famosa realizzata a tempera:
[Botticelli – Nascita di Venere (1482-1485); tempera su tela]

[Botticelli – Fortezza (1470); tempera su tavola]

[Giotto – Madonna col Bambino (1325-1330); tempera e oro su tavola]

PULIRE E CONSERVARE

Una volta finito di dipingere bisogna lavare con acqua tutto molto bene, difatti, se rimangono tracce di colore sulla tavolozza, la prossima volta che si mescoleranno sopra i colori si amalgameranno alle nuove.
Devi sempre accertarti che i tubetti siano ben tappati, altrimenti rischi di trovarvi con i colori secchi nel giro di pochissimo tempo. Conserva i colori in posti freschi e asciutti.
Anche i dipinti vanno conservati lontano da fonti di calore perché potrebbero screpolarsi. Se vuoi essere sicuro che questo non succeda, dai una spruzzata al dipinto con del fissativo: è uno spray speciale che crea uno strato protettivo sopra al lavoro, particolarmente indicato per lavori a matita, gessi o qualunque altra tecnica che potrebbe rovinarsi toccandola. Leggi le istruzioni della bomboletta e mantieni la giusta distanza poiché se spruzzi troppo vicino potresti creare delle macchie.

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